Roma, 22 febbraio – All’alba della nascita del neo-governo Renzi, gli umori sono discordanti, indubbia è la forte presenza femminile, come la spinta di rinnovamento del “Rottamatore”; oltre ad essere, il più giovane governo nella storia della Repubblica (età media 47,5 anni). Il neo-premier quindi si fa sentire entrando a piedi uniti nel gioco istituzionale e ponendo fine al tandem PD-NCD che caratterizzava il governo Letta con la vicepresidenza di Angelino Alfano. Decisamente più considerevoli le cariche affidate a esponenti del centrosinistra e come da previsione arriva anche la nomina di Graziano Delrio ora sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Manca tuttavia, la delega all’Unione Europea, proprio alla vigilia dell’inizio del semestre e dai rumors si ipotizza che sarà proprio il premier ad assumere tale incarico. Non si fanno attendere però, critiche e dissensi, si discute sulla nomina Orlando alla giustizia, uomo di spicco di varie segreterie da Veltroni a Franceschini sino a Bersani. Mentre sull’economia Pier Carlo Padoan appare come un tecnico ma nasconde simpatie ‘dalemiane’.
Un governo quindi definito debole e sotto la tutela di Napolitano, per di più retto da un centrodestra “liquido e liquidato” a detta di Massimo Cacciari. Mentre il PD come c’era da aspettarsi si spacca. L’area Civatiana infatti accoglie con sgomento la nomina della collega Maria Carmela Lanzetti ex sindaco di Monasterace e paladina dell’antimafia che ora siede al Ministero degli Affari regionali ma che a i tempi delle primarie si dichiarava sostenitrice di Pippo Civati, tempi che a quanto pare sono finiti. Si parla quindi di “Operazione Lanzetta” come un tentativo del premier di intercettare l’elettorato di minoranza che fa riferimento proprio a Pippo Civati, che però inflessibile rinnova la sua sfiducia a Renzi commentando la vicenda su facebook e provocando il nuovo Presidente del Consiglio con una sua citazione:
“Renzi sta facendo di tutto per farsi votare contro. Maria Carmela Lanzetta aveva votato contro il governo in direzione nazionale. Ora entra nel nuovo esecutivo come ministro. Le faccio gli auguri, ma non ne sapevo nulla. Né da Renzi, né da lei. Nessuno ha ovviamente inteso avvisare me o i componenti della delegazione ‘civatiana’ in direzione nazionale.
P.S.: per il resto, non sapevo che dopo Gianni e Enrico ci fosse anche un Matteo Letta. Bis. il rimpasto mi fa venire le bolle(cit)”