Roma, 21 Febbraio – Renzi presenterà la lista per il nuovo esecutivo alle ore 16 di questo pomeriggio, quando salirà al Quirinale per incontrare il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Le ultime indiscrezioni parlano dell’offerta da parte dell’ormai ex sindaco di Firenze della proposta ad Angiolino Alfano o della carica di vicepremier, oppure del dicastero degli interni, ma non di entrambi come invece avrebbe voluto il l’esponente di spicco del NCD.
Con tutta probabilità, Alfano sceglierà il Viminale, mettendo così fine al gioco al rialzo di questi ultimi giorni, in special modo da parte degli esponenti di spicco del NCD. Insomma, prima delle 16, le scelte dovranno essere fatte ma, soprattutto, condivise da chi sarà chiamato ad appoggiare chi formerà la nuova maggioranza in Parlamento.
Ma i problemi di Renzi non sono solo le scelte del NCD: al Senato infatti, i rappresentanti popolari sono convinti non ci siano i numeri sufficienti per governare e che quindi il Rottamatore sarà costretto a cedere il passo riponendo nelle mani di Napolitano il mandato che avrebbe dovuto portare alla nascita di una nuova squadra di Governo.
Di altro avviso è invece il nuovo consigliere politico di Silvio Berlusconi Giovanni Toti, il quale afferma che anche se una riforma al mese sembra al limite dell’impossibile, è molto probabile che il governo si farà, anche se Renzi dovrà imparare a far coincidere le diverse esigenze che verranno alla luce nei vari partiti. Di contro, Toti smentisce le voci secondo cui Berlusconi sia pronto al ritorno alle urne nei prossimi dodici mesi ma, allo stesso tempo, non sapendo quanto durerà la prossima legislatura, afferma che è lecito per un partito importante come Forza Italia farsi trovare pronto ad ogni evenienza nel caso ciò dovesse accadere. Anche di fronte alla possibilità che la legislatura sia a rischio; in questo senso, approvare l’Italicum sarebbe prezioso, dice Toti, a prescindere dal fatto che Forza Italia si trovi ora all’opposizione.
Le dichiarazioni del consigliere politico di Berlusconi partono dal presupposto che spetta solo ai cittadini scegliere chi deve governare il paese. Renzi, dopo Monti e Letta è, in ordine cronologico, il terzo premier chiamato a formare un esecutivo non scelto dagli elettori. Fatto salvo le primarie del PD, infatti, l’ex sindaco di Firenze non ha avuto nessuna investitura popolare. “Per quanto continueremo così?” ha chiosato Toti, annunciando l’intenzione futura di candidarsi per le elezioni europee, nel tentativo di restituire a questo voto la legittimità che merita ma spesso snobbata da chi è chiamato ad esprimere la propria preferenza in tale ambito.
Il toto ministri sembra volgere comunque verso la riconferma della Lorenzin e della Bonino nei rispettivi dicasteri, Salute ed Esteri, Alfano , come già detto, con tutta probabilità sceglierà il Viminale, mentre per il Ministero della Giustizia sono in corsa Grattieri e Cantone, entrambi magistrati, famosi per la lotta contro il crimine organizzato. All’Economia, invece, dopo un incontro con Visco, pare che al giovane premier sia stato consigliato di lasciare le redini a Saccomanni, riconfermandone la fiducia, anche se forse la poltrona è già destinata a Pier Carlo Padoan.
Staremo a vedere.