Roma, 5 febbraio – Si sa ormai da tempo che l‘asfalto di Roma non è resistente e che lo strato che ci separa dal tufo sottostante è alto poco più di qualche centimetro. È ormai un dato di fatto che le strade della capitale siano dissestate e piene di buche al punto tale che tutti ne parlano ma nessuno, sindaci compresi, fa niente. Questa volta però l’insistente pioggia che ha colpito Roma arrecando alla città e limitrofe danni abnormi, allagamenti e addirittura fuoriuscita di materiali potenzialmente tossici nei pressi dell’ex discarica di Malagrotta, ha davvero “bucato” le strade della capitale che si è trasformata in un’enorme groviera. La parola bucato può sembrare un’esagerazione ma non lo è. Dal centro alla periferia, percorrere Roma è diventato difficile oltre che pericoloso se il mezzo di trasporto è una bicicletta o un due ruote. Buche immense si sono formate qua e la e a delimitarle, talvolta, neppure un segnale di pericolo. Dalla Salaria all’Ostiense, del Prenestino a Selva Candida, l’acqua ha fatto cedere l’asfalto di tantissime strade, lasciando solamente buche, voragini e costi enormi per i municipi che devono mettere in sicurezza delle vie. «La situazione è drammatica – spiega il minisindaco Valentino Mancinelli – anche in via Aurelia e via di Casal del Marmo. Solo per coprire le voragini servirebbero 4 milioni».