Roma, 10 marzo – E’ una domenica sera quando all’insaputa dello stesso interessato, Matteo Renzi a Che tempo che fa annuncia di aver scelto il nuovo garante anti corruzione. Il nome della nuova authority è Raffaele Cantone, esponente di spicco dell’antimafia e strenuo guerrigliero della corruzione.
Il suo nome in realtà circolava ormai da tempo, per le sue tante battaglie e vittorie, ma anche per la sua severità sull’argomento, a partire dalla necessità di indurire la legge Severino. Il giudice, raggiunto dalla notizia immerso nella partita Roma-Napoli, si è dichiarato onorato della nomina, ma non ha aggiunto altro sostenendo la poca serietà di parlare di un incarico non ancora ricevuto ufficialmente.
Eppure il nome di Cantone era più che scontato, è stato lui infatti l’inventore di questa nuova figura dopo la cancellazione da parte di Berlusconi del vecchio commissario. Cantone più volte nel corso degli anni ha ribadito la necessità di ridurre e, con il tempo eliminare, la corruzione, che annienta il nostro Paese, facendolo percepire dall’esterno come terra di mafiosi senza etica né morale.
La prima mossa di Cantone, come da lui annunciato, sarà indurire l’attuale legge Severino, che presenta luci e ombre. « La legge Severino va aggiornata. dichiarò Cantone a Ferrara nel 2013- E’ molto buona la parte che riguarda la prevenzione, ma è da completare nella parte penale, perchè mancano gli interventi sulla prescrizione, sul falso in bilancio e sull’anti riciclaggio». Inoltre il giudice ha sempre criticato la divisione in due parti del reato di concussione, la concussione propria e la corruzione per induzione. Adesso starà a Cantone dimostrare l’importanza della sua figura e le possibilità di azione che ha.
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