Roma, 13 Marzo – Renzi fa infuriare i movimenti con il nuovo piano casa. “Staccare le utenze alle case occupate“, ecco cosa recita l’articolo 5 circa sul nuovo piano casa presentato dal governo dell’ex sindaco di Firenze. A chi occuperà abusivamente un’abitazione sarà impedito di chiedervi la residenza e l’allaccio alle forniture pubbliche nel caso questa ne siano ancora sprovviste.
Un giro di vite fortemente voluto dal Presidente del Consiglio per contrastare un fenomeno sempre più diffuso nel nostro paese. I movimenti dei cittadini dal canto loro hanno definito le nuove norme introdotte dal piano casa come un attacco violentissimo da parte del Governo, soprattutto perché l’articolo incriminato avrà valore retroattivo.
“Un provvedimento pesante, che interpretiamo come una diretta minaccia di sgomberi generalizzati in tutta la penisola e che si allinea con le decine di misure cautelari che nei giorni scorsi hanno colpito gli attivisti e le attiviste dei movimenti sociali contro precarietà e austerity”, chiarisce la nota diffusa in concertazione dai vari movimenti che hanno protestato sotto Montecitorio al varo del nuovo piano abitativo.
“Ci siamo mobilitati contro il percorso tracciato da Lupi, che secondo noi è una miscela di pietismo peloso e di nuove regalie per le banche ed i costruttori, di sostegno alla proprietà ed al mercato, un pacchetto edilizio. Un pacchetto salutato con gioia dalla lega delle cooperative e dalla confcooperative, vere regine dell’edilizia agevolata, dagli istituti di credito e dai signori del mattone in accordo con i sindacati complici degli edili”, continua la nota, rimarcando come il piano proposto, nel suo complesso, non ha niente di diverso da quello che era in programma nel precedente Governo Letta, tanto che le stesse proteste avevano preso di mira già l’allora Ministro Lupi con richieste ben precise.
“Ciò che viene proposto va contro quelle richieste. Adesso è più chiaro perché chi rivendica il diritto alla casa diventa pericoloso socialmente”, frase, quest’ultima che si ricollega agli arresti del mese scorso.
Sono previste ulteriori proteste in tal senso davanti prefetture, enti locali e Parlamento.