Roma, 6 marzo- Dopo due rinvii, il concorso per 300 istruttori di Polizia locale subisce l’ennesimo stop. Per la terza volta infatti si è dimesso il presidente della commissione, questa volta è toccato a Capuano, ben voluto dai vigili di Roma. Il presidente ha ammesso di non poter valutare la documentazione con la dovuta obiettività e imparzialità. Quindi nonostante le promesse e le rassicurazioni di Marino a vigli e cittadini, il concorso è nuovamente fermo e il calo di organico e di organizzazione si fa sempre più pressante. «Perché tutte queste dimissioni? Cosa sta succedendo nei rapporti tra i commissari e l’amministrazione comunale? – ha lanciato l’allarme Sveva Belviso, capogruppo Ncd – Comunque sia, si sta perpetrando un danno incalcolabile al futuro di migliaia di ragazzi che studiano da anni per affrontare un concorso che ormai somiglia al deserto dei Tartari». Lo scandalo sulla commissione che avrebbe dovuto scegliere i 300 istruttori era iniziata lo scorso maggio, quando gli esaminatori invece di prendere in esame i documenti, si prendevano vacanze e trasferte, nei giorni previsti per le riunioni. Proprio per questo la Procura aveva inscritto tutti nel registro degli indagati, a partire dal capo dei vigili, Giuliani, on l’accusa di falso ideologico per aver falsificato i verbali di presenza della commissione. Alemanno all’epoca bloccò tutto in attesa dei chiarimenti giudiziari. Dopo lo sblocco da parte della procura è arrivato in carica Marino, ma nonostante tutto siamo ancora al punto di partenza.