E’ arrivato il giorno tanto atteso, e altrettanto temuto, per Silvio Berlusconi. Oggi, con L’udienza del tribunale di giustizia di Milano, si deciderà se l’ex premier dovrà scontare la condanna attraverso un affidamento ai servizi sociali ( come sperano gli avvocati della difesa) o gli arresti domiciliari. In realtà la risposta del tribunale non arriverà oggi, in media ci vogliono cinque giorni prima del pronunciamento. Fra cinque giorni, insomma, l’ex Cavaliere saprà se riuscirà a conservare la sua agibilità politica in vista delle Europee o sarà costretto ad abbandonare il suo rilancio politico. Sbaragliando tutti i consigli alla moderazione, l’ex Cavaliere ha denunciato ancora il braccio armato della sinistra, i giudici, che da anni – secondo quanto affermato dallo stesso ex premier – cerca di abbatterlo in ogni modo. Sullo stesso tono si è espresso in caso di arresti domiciliari «Senza agibilità politica, scateneremo l’inferno ». Certo non è di buon auspicio, visto che normalmente i servizi sociali vengono concessi nel momento in cui il condannato manifesta ravvedimento. L’ultima parola, in ogni caso, spetterà al presidente del tribunale di sorveglianza Pasquale Nobile De Santis e al giudice relatore Beatrice Crosti, affiancati da due esperti esterni, la criminologa Silvia Guidali e la sociologa Federica Brunelli. Questa sarà la squadra che deciderà della vita pubblica e privata di Berlusconi per i prossimi 10 mesi.
Roma, 10 aprile