“Ad onore della Santissima Trinità, per l’esaltazione della fede cattolica e l’incremento della vita cristiana, con l’autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei Santi Apostoli Pietro e Paolo e Nostra, dopo aver lungamente riflettuto, invocato più volte l’aiuto divino e ascoltato il parere di molti Nostri Fratelli nell’Episcopato, dichiariamo e definiamo Santi i Beati Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II e li iscriviamo nell’Albo dei Santi e stabiliamo che in tutta la Chiesa essi siano devotamente onorati tra i Santi. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”. Una grande ovazione della piazza ha accolto la formula con cui Papa Francesco ha dichiarato santi Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII.
Alla cerimonia, concelebrata da Francesco e Benedetto XVI, hanno preso parte 150 cardinali, 1.000 vescovi, 6.000 preti, 93 delegazioni ufficiali, 24 tra reali e Presidenti della Repubblica. Oltre 800mila i fedeli accorsi, molti dei quali già in piazza, in via della Conciliazione nelle vie limitrofe dalla serata scorsa. 10mila gli agenti in campo, con una ‘zona rossa’ all’interno del Vaticano con varchi presidiati da polizia, vigili urbani e da volontari, ma che hanno creato diversi disagi e polemiche tra i pellegrini, che hanno lamentato i ritardi per l’accesso nella piazza. Diversi i malori anche registrati proprio per la ressa che si è venuta a creare vicino alle transenne.
I due Papi santi non hanno avuto paura di chinarsi sulla “sofferenza” e sulle “piaghe” dell’uomo, e in questo modo “hanno dato testimonianza alla Chiesa e al mondo della bontà di Dio, della sua misericordia”, ha detto Papa Francesco durante l’omelia per la canonizzazione. Inoltre i papi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II oggi santi per la Chiesa “sono stati sacerdoti, vescovi e papi del XX secolo” e questo perché “ne hanno conosciuto le tragedie, ma non ne sono stati sopraffatti”. “Giovanni Paolo II è stato il Papa della famiglia. Così lui stesso, – ha ricordato Bergoglio – una volta, disse che avrebbe voluto essere ricordato, come il Papa della famiglia”. Mentre Giovanni XXIII “nella convocazione del Concilio ha dimostrato una delicata docilità allo Spirito Santo, si è lasciato condurre ed è stato per la Chiesa un pastore, una guida-guidata. Questo è stato il suo grande servizio alla Chiesa; per questo a me piace pensarlo come il Papa della docilità allo Spirito”.
Grande commozione ma anche aria di festa al termine della celebrazione. E ora i fedeli potranno visitare e raccogliersi in preghiera sulle tombe dei due papi, eccezionalmente aperte dal Vaticano almeno fino alle 22, ma con ogni probabilità per tutta la notte, per permettere a tutti coloro che sono giunti nella Capitale per la canonizzazione di vivere in maniera ancora più piena la giornata.
Roma, 27 aprile