Festa della Liberazione, il 25 aprile, un giorno importante per ricordare la definitiva sconfitta del regime nazi-fascista. Una giorno per ricordare e celebrare come i padri fondatori della Repubblica restituirono al nostro paese il cuore pulsante della Democrazia, la sovranità al popolo italiano, e non ultimo, la libertà di pensiero, di opinione, tutti strumenti osteggiati precedentemente dalla dittatura. Oggi più che mai, i social network festeggiano la lotta partigiana, il giorno fatidico in cui gli italiani si ripresero il Paese, che bruciava sulle ceneri dell’Olocausto e dell’ideologia. #Gramsci, il tweetmob di www.scritturebrevi.it, è da questa mattina uno dei trand topic del momento; alle parole del primo direttore, nonché fondatore dell’Unità, sono molti gli italiani cui si sono affidati o si stanno affidando il proprio messaggio di auguri. Alcune delle citazioni del filosofo-scrittore, del resto, sono così attuali che a prescindere dal proprio credo politico, sembra difficile non trovarne almeno una frase che ci rappresenti in qualche modo, o custodisca il nostro personalissimo ricordo di questa giornata di festa.
Insomma, oggi più che mai si vuole celebrare la figura di Gramsci in quanto abile mente del novecento, costretto alla reclusione forzata eppure mai domo nel suo credo. Non c’è interesse a celebrare il comunismo o l’ideologia marxista, ma di mettere in risalto lo spirito di un uomo che ha dato tutto, per quel che poteva, alla Patria, e poco importa che fosse di sinistra. Ben prima di intraprendere suo personalissimo percorso politico, Antonio Gramsci era un uomo in mezzo agli uomini, come tutti, come chi vi scrive e chi legge. Come la destra smise di ascoltare, in fondo, pure una certa parte della sinistra fece i suoi passi falsi in seguito, sposando un’ideologia sbagliata e sanguinaria, vedi l’assassinio di Aldo Moro per mano delle BR. Vogliamo pensare quindi che Gramsci abbia voluto lasciare in eredità qualcosa di più grande delle sue considerazioni, che vanno aldilà dei partiti e della posizione che questi occupano all’interno di un Parlamento eletto legittimamente dal popolo: l’importanza dei nostri interlocutori, delle nostre opinioni e la possibilità di difenderle nel pieno rispetto della Democrazia.
“L’illusione è la gramigna più tenace della coscienza collettiva; la storia insegna, ma non ha scolari”. (da Italia e Spagna, L’Ordine Nuovo, 11 marzo 1921, anno I, n. 70, Antonio Gramsci)
Roma, 25 aprile
25 Aprile 2014 @ 16:52
Semplicemente il più grande pensatore e uomo politico del paese. Sempre trascurato o mistificato per la coerenza fino alle estreme conseguenze di antifascista e difensore della classe operaia, figura poco utile per essere utilizzata per la “pacificazione” e “equiparazione” tra chi combatteva dalla parte del nazi-fascismo e chi contro. Nel nostro paese è un simbolo non solo per la resistenza, e quindi per chi voleva uscire dal fascismo con una democrazia progressiva, ma anche per chi lotta contro lo sfruttamento selvaggio del lavoro. Fu infatti il promotore delle occupazioni delle fabbriche nel cosiddetto biennio rosso che, secondo lui, dovevano bloccare le offensive padronali e imporre gli interessi dei lavoratori. Insomma oggi sarebbe stato probabilmente un fiero oppositore della riforma Fornero o del Jobs Act di Renzi.
Dimenticato nel nostro paese, resta comunque uno dei baluardi nei paesi in rivolta che cercano una strada differente da quella imposta dal capitalismo. In America Latina come in Asia.
25 Aprile 2014 @ 18:49
Credo, mai come oggi il pensiero di Antonio Gramsci sia da seguire, per i giovani e per noi stessi, votati da tempo alla sola frivolezza della vita. Mi augurerei che il suo messaggio possa contribuire alla rinascita di una autentica classe di intellettuali. Oggi più che mai asservita al potere e a lui genuflessa per inedia, incapacità e calcolo. L’intellettuale come solo baluardo contro l’arroganza di un potere sempre più fagocitante è figura necessaria per una società più equa e giusta.. ma in questo, [sull’intelligenza] contrariamente ad Antonio Gramsci, rimango pessimista.
Grazie.