L’eccessiva passione per le scommesse coinvolge, talvolta patologicamente un numero sempre maggiore di persone. La moda di scommettere praticamente su tutto, comprese la corsa delle lumache e l’esito dei talent show televisivi, ha contagiato anche l’Italia. Anche se, di fatto, tale pratica è vietata.
La legge in materia di scommesse nel nostro Paese è molto severa.Per aprire una società di scommesse in Italia servono parecchi soldi: bisogna partecipare a una gara pubblica regolamentata da norme comunitarie. Chi passa questo concorso ha in mano la certificazione dello Stato e della polizia italiana, in questo modo può operare sia su rete fisica che online.
Per lo Stato italiano solo le case di scommesse autorizzate dall’Aams, l’agenzia delle dogane e del monopolio, organo del Ministero delle Finanze, possono operare in Italia. Ma ci troviamo in Europa e vige la libera circolazione di merci, persone e servizi. Il che vuol dire che, teoricamente, non si può impedire ad una agenzia di un paese comunitario di erogare i propri servizi nel nostro Paese, producendo un bizzarro paradosso: per l’Italia queste sono illegali, ma per l’Europa no.
Il caso, sollevato da una inchiesta del Corriere della Sera, ha coinvolto un noto talent show di cucina, Masterchef. Una società di scommesse maltesi aveva proposto nel proprio palinsesto di scommesse, la vittoria di uno dei concorrenti. Ma un numero eccessivo di giocate, sul concorrente che di lì a poco avrebbe poi vinto, con una media di puntate di 10mila euro a fronte degli otto euro di media, ha costretto all’agenzia a bloccare le scommesse. Non solo. La puntata di Masterchef non era in diretta, quindi una fuga di notizie aveva corrotto le giocate.
Chiunque ha scommesso dall’Italia, con l’agenzia maltese ha commesso un illecito. Oltre il danno la beffa. Di seguito un video esplicativo del Corsera.
Roma, 17 aprile