Un gruppo di attori, di comprovata esperienza e di alto livello artistico, un bambino e uno dei registi che ha realizzato spettacoli “storici” a Roma, si riuniscono per rappresentare la versione integrale del Macbeth, raramente vista in teatro. Dodici attori sulla scena, autoprodotti. É questa la vera rivoluzione in tempi di profonda crisi economica e culturale. In questi giorni al Teatro Tordinona di Roma, fino al 13 aprile, uno dei capolavori di Shakespeare rivive in una nuova traduzione perfettamente rispettosa dei versi e delle rime del Bardo.
Newsgo ha intervistato il regista Giovanni Lombardo Radice e una della attrici protagoniste della commedia teatrale Maurizia Grossi. Partiamo dal regista Giovanni Lombardo.
Cosa ha rappresentato per te dirigere un testo così impegnativo?
La realizzazione di un sogno e l’ aspirazione a un teatro grande e forte, spesso schiacciata dalla mancanza di mezzi che obbliga intere generazioni di attori a restare dentro i confini di un teatro fatto solo di salotto o in cucina con non più di tre quattro interpreti. Non possiamo vivere come teatranti completi se non ci confrontiamo con i grandi classici, come sicuramente lo è Macbeth.
Qula’ è il messaggio che speri arrivi maggiormente al pubblico che verrà a Teatro a vedere questa grande opera di Shakespeare?
Il messaggio più forte che questa opera trasmette, la complessità dell’ animo umano. Far vedere che Macbeth e la sua Lady non sono “due cattivi”, ma un uomo e una donna schiacciati da forze più grandi di loro che innescano diabolicamente la tentazione verso il potere e l’ ambizione propria di ogni essere umano.
Quanto impegno e quanto lavoro c’è dietro la traduzione di un testo così complesso?
Un grande impegno teso a restituire l’ opera di Shakespeare nella sua integrità anche linguistica, rispettando nella traduzione le scansioni rosa/verso libero /verso rimato, che è quasi ignota al pubblico italiano, abituato a sentire Shakespeare tradotto esclusivamente in prosa. Il verso scandisce, nobiltà, rende immortali le parole e crea musica che restituisce a Skakespeare almeno una parte del suo immenso lavoro.
Intervistiamo ora l’attrice che interpreterà un ruolo principale nella commedia , Maurizia Grossi.
Qual’ è il tuo ruolo Maurizia?
Il mio ruolo è quello di lady Macbeth moglie e complice dello stesso, autrice insieme al marito Macbeth dell’ omicidio del re Duncan e del bagno di sangue che di conseguenza travolgerà la Scozia.
Ruolo intenso quindi, quanto ti sei identificata nella parte?
Tutti abbiamo una parte oscura dentro di noi, per interpretare questo ruolo ho fatto ricorso a quella…..
In questi giorni a teatro fino al 13 aprile, cosa speri arrivi al pubblico da questa stupenda opera teatrale?
Spero che il pubblico reagisca come ai tempi di Shakespeare che scriveva per la gente, spero si faccia vincere da questa avvincente storia di passione, ambizione, amore, e morte.
Un auspicio per il futuro…
Spero che Macbeth abbia lunga vita e di poter continuare il lavoro di Shakespeare con Giovanni Lombardo Radice!
Chiedo a entrambi un breve messaggio per invitare la gente in questi giorni al Teatro Tordinona a Roma
Giovanni Lombardo Radice: Venite a vedere un grande classico senza paura di annoiarvi. C’ è di tutto in questa opera teatrale, amore, guerra, potere, assassinio. Tutta la fiction che avete amato nasce da qui…ma niente supera.
Maurizia Grossi: Venite a teatro perché ormai è sempre più raro vedere dodici attori in scena che per due ore vi tengono con il fiato sospeso usando le parole di un grande poeta.
Ringraziamo l’ Ufficio Stampa teatrale Rocchina Ceglia, per la collaborazione e la realizzazione di questa intervista.
Roma 7 aprile