Oggi nuovi sgomberi nel palazzo occupato a Centocelle in Via delle Acacie 56, e all’ex scuola Hertz sulla Tuscolana. Alcuni di loro era già stati mandati via la mattina del 19 marzo, poi rientrati in serata per la mediazione del Comune che aveva chiesto alla magistratura il dissequestro degli stabili, per riuscire a trovare, nel giro di poche ore, una sistemazione per centinaia di persone in emergenza abitativa del Comitato popolare di lotta per la casa, al centro di un’inchiesta per presunte minacce ed estorsioni.
All’interno delle occupazioni c’è rabbia contro il Campidoglio: “Avevamo un accordo con il Campidoglio per uscire a partire dal 23 aprile a gruppi di dieci per essere ricollocati in una nuova sistemazione legale. Invece stamattina hanno blindato l’intero quartiere e vogliono portarci via tutti, temiamo un intervento delle forze dell’ordine come nello sgombero della Montagnola”. Silvia e gli altri all’interno accusano: “il Comune è latitante dal 19 marzo e ci ha già condannato, lasciando le famiglie per strada. Se via delle Acacie è uno stabile privato, e noi ci siamo detti disponibili a lasciarlo in favore di una nuova collocazione, perché vengono portati via anche gli abitanti dell’ex Hertz che è un palazzo già pubblico che il Comune potrebbe usare a costo zero per le famiglie?”, Silvia intanto ci spiega cosa faranno nei prossimi giorni:”per due nuclei ci sarà la sistemazione in altrettanti appartamenti dell’Arciconfraternita, pagati come residence dal Comune con uno sperpero di denaro pubblico, in zona Torre Angela, mentre il resto degli occupanti andrà in zona Boccea, sempre in appartamenti di questa cooperativa”.
Interviene anche il leader dei Blocchi precari metropolitani, Paolo Di Vetta: “Con l’occupazione di uno stabile a Tor Carbone, è partita la nostra campagna di segnalamento e riappropriazione di luoghi della città che potrebbero essere usati per risolvere il problema dell’emergenza abitativa. Un percorso parallelo alla delibera regionale, che ha bisogno però di un censimento comunale delle occupazioni per il quale, nonostante le difficoltà con l’assessore alla Casa Daniele Ozzimo, si è mobilitato in prima persona il vicesindaco Luigi Nieri”. Di Vetta teme anche che si possa creare una tensione continua tra chi governa a livello amministrativo Roma e chi gestisce l’ordine pubblico:”L’intervento di oggi alza la tensione. Doveva essere l’amministrazione comunale a gestire direttamente la questione, dato che oggi scadeva la ‘tregua’ dopo il parere negativo della magistratura al dissequestro e le due strutture andavano perciò riconsegnate. Invece dei blindati poteva andarci qualcun altro a salvaguardare donne e bambini”.
Duro anche il commento di Gianluca Peciola, capogruppo di Sel in Campidoglio, tramite twitter: “O cambia passo il Comune o cambia passo Sel. Stabili pubblici per famiglie in emergenza abitativa e bonus casa subito”.
Roma, 23 aprile