Nella giornata di ieri l’ad della compagnia italiana Gabriele Del Torchio è andato a chiedere il sostegno delle banche, necessario per presentarsi più forte ad Abu Dhabi, dove andrà lunedì a presentare la proposta italiana per un possibile accordo. La soluzione che è stata ipotizzata consiste nella creazione di una nuova società posseduta al 51% da Cai e al 49% dagli arabi dove saranno concentrate tutte le attività sane, mentre una parte dei debiti e gli esuberi andranno in una bad company, secondo quanto anticipato da Il Messaggero di Roma.
Del Torchio con il Presidente Roberto Colaninno, ha incontrato a Milano le banche creditrici (Unicredit, Intesa SanPaolo, Mps e Popolare di Sondrio) e i principali soci della compagnia (Poste, Atlantia) per illustrare i contenuti della lettera arrivata martedì scorso da Etihad. Al centro dei colloqui con gli istituti di credito, la richiesta di Etihad di rinegoziare circa la metà del debito per una cifra che sarebbe salita a 565 milioni (inglobando ai 400 milioni precedentemente richiesti anche i 165 milioni di nuova finanza versati dalle banche ad inizio anno), con le banche che spingerebbero per una maggiore conversione anzichè svalutazione dei loro crediti. Le comunicazioni con le banche, vista la delicatezza della partita, proseguiranno anche nel week end.
Incassato l’appoggio di azionisti e banche, lunedì Del Torchio e Colaninno voleranno ad Abu Dhabi per incontrare il ceo di Etihad James Hogan. L’incontro è stato confermato dall’azienda ai sindacati durante
il tavolo tecnico che si è svolto in mattinata a Fiumicino: l’azienda non ha precisato l’obiettivo della visita, ma l’ha presentata come “un passo avanti, una ripresa positiva del confronto”.
Vedremo se ci sarà questa fusione tra Alitalia ed Etihad.
Roma 3 maggio