Presentata in Campidoglio la bozza del piano di rientro degli 1,2 miliardi in attuazione del Salva Roma: entro il 4 luglio da Palazzo Chigi e dalla Corte dei conti dovranno arrivare i sì, oppure i no al piano del Campidoglio. Per giugno, invece, è prevista la prima convocazione del tavolo inter-istituzionale di Roma Capitale, dove si discuterà delgli extracosti del Governo e dei contributi della Regione per il trasporto pubblico locale. Due voci a bilancio che dovranno fare i conti, con il monito imposto da Palazzo Chigi: sistemare i conti di Palazzo Sanatorio. E’ di oggi la seconda riunione, a distanza, che ha visto entrare in giunta la nuova new entry Silvia Scozzese, direttore scientifico dell’Ifel, l’istituto per la finanza e l’economia locale dell’Anci. «Un’altra Morgante», ha ironizzaro qualcuno dei presenti, in riferimento al ruolo iper tecnico dell’ex assessore. «Adesso c’è da scrivere», ha affermato Fabio Melilli, segretario regionale del Pd e deputato, lasciando il Campidoglio, in riferimento al piano di rientro.
Fatta la diagnosi e trovate quindi le cause degli squilibri – su cui hanno iniziato a lavorare da subito il segretario generale del Comune, Liborio Iudicello, e la Scozzese – inizierà la cura per le casse del Campidoglio. Una cura che sarà suddivisa in capitolo ed ogni capitolo affidato ad un gruppo di lavoro, che dovrà essere in grado di occuparsene personalmente. Il presidente al Bilancio Alfredo Ferrari presentandoli ha detto a tale proposito che «La parte delle entrate sarà divisa in due sottogruppi: il primo inerente alla implementazione della riscossione tributaria ed il secondo che attenzioni le entrate straordinarie provenienti da urbanistica e patrimonio». A questa macro area, successivamente, se ne legherà un’altra suddivisa anche in questo caso in sottogruppi, fra aziende partecipate, mobilità del personale, tagli strutturali ai contratti di servizio e liberalizzazioni. Ulteriori focus inoltre riguarderanno la messa in efficienza della spesa e degli extracosti. Per quest’ultimo elemento il sottosegretario all’Economia Giovanni Legnini sta spingendo affinché il tavolo si riunisca di nuovo entro questo fine mese.
Sulla questione salario accessorio, invece, potrebbe arrivare domani, il decreto cosiddetto ponte da parte del Governo, che sbloccherà di fatto i pagamenti di maggio, dando il tempo sufficiente ai Comuni, per il periodo che andrà fino alla fine dell’estate, di rimodellare le indennità secondo i dettami del ministero dell’Economia: i premi dovranno essere legati agli effettivi incrementi di produttività. Allo stesso tempo dovranno essere bloccati gli emolumenti «a pioggia». «Questo significa che per i 200-300 euro che vengono inseriti come voce salario accessorio dovrebbero essere meglio definite le prestazioni svolte», ha spiegato il sindaco Ignazio Marino. Sull’intervento di Palazzo Chigi, queste le parole di Mirko Coratti, presidente dell’assemblea Capitolina: «è un atto saggio concreto e tangibile, che sgombra da equivoci e restituisce certezza sugli stipendi dei lavoratori». Fabio Rampelli, deputato Fdi ha osservato al contrario che «non ha senso tagliare il salario accessorio quando la spesa pubblica del Comune rimane bubbonica e gonfiata». Nel frattempo, Orlando Corsetti, consigliere Pd, ha sospeso lo sciopero della fame iniziato in segno di solidarietà verso i dipendenti del Campidoglio.
Roma, 8 maggio