Dopo il mancato raggiungimento per ben tre volte del numerolegale necessario alla votazione, il Governo ha deciso questa mattina di porre la di fiducia in aula alla Camera sul dl casa. L’annuncio è stato dato di fronte all’assemblea dal ministro per le Riforme e i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi.
Il giro di telefonate, insomma, non è servito affinché fosse scongiurato da parte della maggioranza la mancanza del numero legale, con molti dei deputati già in viaggio per i collegi elettorali, dove sabato e domenica saranno chiamati agli ultimi comizi per le europee e, in alcuni casi, per le amministrative. Una volta ripresi i lavori alla Camera, il presidente di turno Luigi Di Maio non ha potuto che constatare, per la terza volta, la mancanza del numero legale, rinviando la seduta. A questo punto, è stata convocata la capigruppo per trovare una soluzione per rinviare la seduta, aggiornando i lavori sul decreto casa (in scadenza il 27 maggio). A questo punto, entrano in azione i deputati del Movimento 5 stelle che in massa, abbandonano l’aula per non “appoggiare” la maggioranza nel trovare il numero legale per la votazione. “Di legale il Pd non ha più neanche il numero” ha scherzato il cittadino 5 stelle Alessandro Di Battista. La soluzione, infine, è stata trovata attraverso la conferenza dei capigruppo.
La soluzione allo stallo, dunque, è stata trovata grazie ai capigruppo della Camera, con il ritiro della chiusura anticipata da parte del Pd circa la discussione dei gruppi dell’opposizione, i quali hanno ritirato i nominativi di coloro che erano stati chiamati a parlare a proposito del Dl lavoro. Questo ha permesso al Governo di chiedere in tempi brevi la fiducia sullo stesso, che però verrà votata solo lunedì. Le dichiarazioni di voto sono previste a partire dalle ore 16. Il voto finale, invece, è previsto per mercoledì.
Roma, 17 aprile