Il ministro della pubblica amministrazione Marianna Madia ha aperto ieri, a sorpresa, ad un programma di prepensionamento per i lavoratori statali. La riforma, proposta dal Governo Renzi, è stata affidata al Dipartimento di Statistica dell’Università La Sapienza di Roma, che ne sta analizzando i 45 punti. Il ministro ha anticipato che il meccanismo allo studio “se ce ne sarà la necessità” prevede “brevi anticipazioni” rispetto alla legge Fornero e questa brevità, specifica, potrebbe andare da 6 mesi ad un anno.
In Italia delle norme sul prepensionamento degli statali esistono già, ma si tratta di pensionamenti per mandare a casa persone in esubero che non potrebbero essere sostituite. La nuova riforma, invece, riguarda l’uscita del personale anziano per permettere l’entrata di nuove leve. In aggiunta ci sarà anche la possibilità di una proroga per l’opzione donna che potrebbe permettere alle lavoratrici di lasciare il lavoro secondo i requisiti pre-Fornero e calcolando la pensione secondo metodo contributivo. E’ stata poi confermata l’abrogazione sulla possibilità di restare in servizio per due anni successivi alla data di maturazione dei requisiti pensionistici, il cosiddetto trattamento di servizio.
La riforma in esame non riguarda, però, soltanto il prepensionamento ma affronta anche il tema della mobilità e della classe dirigente. Per questi ultimi la Madia ha assicurato che le retribuzioni saranno legate alle funzioni ricoperte e chi resterà troppo a lungo nei ranghi senza incarico verrò licenziato. Per quel che riguarda la mobilità si dovrà avere la possibilità di spostarsi da un compartimento ad un altro senza nessun intralcio. Per discutere di questo punto è stato fissato per giovedì 29 maggio l’incontro con l’Anci e le Regioni.
Roma, 15 maggio