Sono le 23:48 del 29 giugno 2009 quando nel silenzio della notte viareggina si sente una forte esplosione e si verifica la strage di Viareggio, un grave incidente ferroviario, causato dal deragliamento del treno merci n° 50325 Trecate-Gricignano. Fatale il cedimento del carrello del primo carro cisterna che porta il convoglio fuori dai binari e provoca una squarcio in una delle cisterne.
Con la fuoriuscita di gas dalla cisterna contenente GPL, perforatasi durante l’urto, si è innescato subito un incendio di vaste dimensioni, che ha interessato la Stazione di Viareggio e le zone circostanti e che ha portato alla morte immediata di 11 persone, poi seguita da quelle di altre 20 dopo settimane di sofferenze per colpa delle gravi ustioni riportate nell’incidente. Tra le vittime della strage di Viareggio vengono inclusi anche i due anziani morti d’infarto per lo spavento. I funerali di Stato si sono tenuti il 7 luglio allo Stadio Torquato Bresciani per 15 vittime, mentre altre 7 hanno ricevuto le esequie con rito musulmano in Marocco e vi hanno partecipato circa 30.000 persone.
A sei mesi dalla strage di Viareggio sono state sollevate tante polemiche e questo perché l’indagine giudiziaria che avrebbe dovuto individuare i responsabili dell’incidente non ha portato all’identificazione di nessun indagato. Altre problematiche sono sorte quando la società GATX e le Ferrovie dello Stato hanno annunciato la volontà di risarcire i danni dell’incidente ai familiari in tempi brevi, ma dopo appena un mese la GATX nega il risarcimento richiesto da quaranta parti lese.
Moretti, amministratore delegato delle ferrovie, peggiora la situazione durante un’audizione al Senato nel febbraio 2010, quando declassa la strage a un episodio spiacevole. La svolta arriva il 21 aprile, data in cui viene reso noto che l’esistenza di sette indagati, senza però far sapere i nomi. Il 21 giugno 2010 la procura di Lucca fa sapere che sono 18 le persone indagate, sottolineando che l’indagine non può ancora dirsi conclusa.
Il 16 dicembre la Procura emette 38 avvisi di garanzia e risulta indagato lo stesso Moretti, che pochi mesi prima aveva affermato: “Non escludo che io stesso sia coinvolto. Ogni qualvolta nella storia ci sono state cose di questo genere tutti quanti sono stati compresi negli avvisi di garanzia”.
Lo Stato, nonostante la richiesta avanzata dai familiari delle vittime e da Leonardo Betti, sindaco di Viareggio, decide di non costituirsi come parte civile al processo e la spiegazione arriva direttamente da Enrico Letta, allora Primo Ministro, attraverso una lettera inviata al quotidiano Tirreno. Un dolore per i familiari delle vittime.
Rosario Campo, 42 anni, era falegname, è stato polverizzato mentre passava in motorino a 300 metri dalla stazione. Lo stesso è accaduto ad Antonio Farnocchia, 51 anni, padre di famiglia, che camminava sulla passerella sopra i binari per andare al lavoro. Le fiamme hanno sterminato intere famiglie in un colpo solo: i coniugi Elena Iacopini e Federico Battistini, 32 anni, i genitori di lei, Emanuela Milazzo, 63, e Mauro, 60. Sara Orsi, 24 anni, che giocava a carte sul letto con l’amica e collega Emanuela Menichetti, 21 anni (insieme avevano aperto un’agenzia immobiliare) quando l’esplosione, portato via anche la madre di Sara, Roberta Calzoni, 54 anni. Luca Piagentini, 4 anni, è morto carbonizzato nell’auto in cui i genitori l’avevano messo per fuggire. Con lui non ce l’hanno fatta il fratello Lorenzo, 17 mesi, e la mamma Stefania Maccioni, 40 anni. Solo il primogenito Leonardo è rimasto illeso, grazie a un materasso che gli era piombato addosso proteggendolo dal disastro. Il papà Marco, 45 anni, è tornato ad abbracciarlo dopo 6 mesi passati in ospedale a Pavia, con ustioni riportate sul 95 per cento del corpo. Hamza Ayad, 16 anni, è riuscito a emergere dalle macerie ed è tornato tra le fiamme a cercare la sorellina Iman, 3 anni, ma, soffocato dal gas, è svenuto prima di poterla salvare. Sono morti entrambi, insieme ai genitori Aziza e Mohammed, 46 e 51. Degli Ayad si è salvata solo Ibitzen. Ana Habic, 42 anni, è stata assalita dalle fiamme con in mano la maniglia, mentre usciva per cercare aiuto per il suo assistito, Mario Pucci, 90 anni. Nadia Bernacchi e Claudio Bonuccelli, 59 e 60 anni, anche loro nel conto delle vittime, si trovavano in via Ponchinelli per pochi giorni, il tempo necessario per la ristrutturazione della casa. Alla lista vanno aggiunte le sorelle Ilaria e Michela Mazzoni, 36 e 33 anni, Magdalena Cruz Ruiz Oliva, 40 anni, Alessandro Farnocchia e Marina Galano, 45, Maria Luisa Carmazzi e Andrea Falorni, 49 e 50 anni, Abdellatif e Nouredine Boumalhaf, 34 e 29 anni, Rachid Moussafar, 25, e Angela Monelli, un’anziana stroncata da un infarto. L’ultima a morire è stata Elisabeth Silva, 36, che ha lottato per 6 mesi in ospedale.
Roma, 29 giugno
Cinque anni fa la strage di Viareggio. Era il 29 giugno 2009 | ITMTelevision
29 Giugno 2014 @ 11:54
[…] post Cinque anni fa la strage di Viareggio. Era il 29 giugno 2009 appartiene a […]
29 Giugno 2014 @ 17:50
Lo ricordo bene. articolo ottimo perchè descrive precisamente quello che è accaduto. complimenti
29 Giugno 2014 @ 22:40
La ringrazio per il commento positivo sull’articolo.