La Lupa Roma di calcio vuole lottare nella LegaPro e nel mirino finisce lo stadio Giannattasio di Ostia. Lo stadio infatti potrebbe diventare la nuova casa della squadra romana, ma senza una risposta delle Istituzioni locali entro fine mese, il rischio che scompaia è forte. Dall’altra parte però l’impianto, gestito dalla Fidal e condiviso da varie realtà sportive negli ultimi anni, rischia in caso di ok alla Lupa di veder finire questa collaborazione. A raccontarlo in una lettera è il presidente della Nea Ostia Rugby Claudio Crocesi, una società di rugby del litorale romano che ha sede proprio nell’impianto ex Stella Polare. Ecco la sua accorata lettera: “La società nasce nel 2010 con l’obiettivo primario di riportare lo sport della palla ovale sul territorio, di avvicinare i ragazzi a questa disciplina sportiva e di porsi come alternativa ad altri sport presenti. La nostra sede è sempre stata lo stadio P. Giannattasio (ex Stella Polare) a Ostia Lido, che in questi anni abbiamo ottimamente condiviso con altre realtà sportive: due società di calcio, l’atletica (presente con le scuole giovanili e altre piccole società locali) e il football americano. Faccio notare che l’impianto è spesso utilizzato anche dalle scuole del X Municipio per le loro manifestazioni sportive e non. Insomma un corretto utilizzo per come si conviene ad un impianto di proprietà comunale dato in concessione, in questo caso la FIDAL Lazio”.
“Sul finire di questa stagione, come nella passata, c’è stato un forte e pressante interessamento della società sportiva Lupa Roma Calcio e del suo presidente Cerrai verso quest’impianto sportivo comunale. L’obiettivo del sig. Cerrai è quello di poter trasferire la sede della sua società proprio nel Giannattasio. In molti articoli apparsi sulla stampa locale e nazionale, oltre ad interviste televisive, il sig. Cerrai ha ribadito di voler diventare concessionario, insieme alla FIDAL, dell’impianto; assicurando anche investimenti di migliaia di euro per la sua ristrutturazione e modifica per permettere lo svolgimento del campionato di serie C alla sua prima squadra”. E qui Crocesi mostra i primi dubbi sull’operazione: “Ora io so che le norme che regolano la concessione degli impianti comunali ad enti pubblici (vedi FIDAL) sono differenti da quelle che regolano la concessione a privati. Altro aspetto rilevante è a mio avviso quello amministrativo. La domanda che mi pongo, alla luce dei regolamenti comunali è come sia possibile per la società Lupa Roma un affidamento diretto senza un minimo di evidenza pubblica per di più in esclusiva e con la presenza di consistenti investimenti. Mi sembra una palese violazione del diritto. Ma il punto fondamentale della questione che pongo all’attenzione è altro. La storia sportiva della Lupa Roma, prima Lupa Frascati, è abbastanza conosciuta. Il sig. Cerrai trasferendosi da Frascati ad Ostia ha acquistato due importanti impianti sportivi privati, l’Eschilo 1 e l’Ostia Antica Calcio, ora vuole “acquisire” anche un impianto comunale con la scusa di forti investimenti per la sua ristrutturazione mettendo alla porta tutte quelle società sportive che sino ad oggi ne hanno usufruito (con pagamento di relativo canone comunale). Anche il meno smaliziato osservatore capirebbe che alla luce di certi investimenti il sig. Cerrai non gradirebbe la presenza di altre società, riservando alla sola Lupa Roma e FIDAL (perché concessionaria) gli spazi dell’impianto Giannattasio”.
E l’appello è chiaro: “Io non nego l’importanza di una società come la Lupa Roma, dei suoi titoli sportivi e di cercare una giusta collocazione alla sua prima squadra; ma quello che chiedo è un diritto ad esistere anche per uno sport minore come il rugby. Ad Ostia non sono presenti altri campi in cui poter svolgere l’attività rugbistica, togliendoci dal Giannattasio significherebbe smettere di esistere per la Nea Ostia Rugby (non solo a noi) e togliere ogni possibilità ai nostri ragazzi di giocare a rugby”. Tante le iniziative messe sul campo negli anni dalla Nea Ostia Rugby, come le collaborazioni con le scuole del Municipio X, i l”Rugby nei Parchi”, “Ottobre al Mare”, ma anche altre iniziative sociali importanti. Ma ora tutto quanto fatto di buono rischia di sparire e la rabbia c’è: “La cosa che particolarmente mi sgomenta è la totale assenza delle istituzioni amministrative locali su questa palese contraddizione. A fronte di numerose promesse, ad oggi tutti i segnali che ho ricevuto sono nettamente contrastanti e per questo comincio ad avere la certezza che l’affare Cerrai/Giannattasio si sia definito e per noi non esista alcun futuro.La Nea Ostia Rugby non pretende uno stadio tutto suo, assolutamente; ambisce quanto meno a confermare uno stato di fatto, di non togliere l’unico spazio di tutti esistente ad Ostia e consegnarlo chiavi in mano al sig. Cerrai e la sua Lupa Roma. Il calcio in Italia è importante ma anche gli altri sport hanno il diritto di esistere e la Nea Ostia Rugby vuole semplicemente questo chiedendo alle istituzioni locali di farsi da garante”. Insomma ci si prepara ad una estate bollente per la palla ovale di Ostia e non solo.
Roma, 8 giugno
Caso stadio Giannattasio, la Nea Ostia Rugby: “Chiediamo il diritto ad esistere” | ITMTelevision
8 Giugno 2014 @ 15:52
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