I medici dell’ospedale di Camposampiero congelano neonato per salvargli la vita. Il piccolo, nato all’inizio di maggio con un parto naturale, era a rischio per una sofferenza dovuta ad asfissia. A quel punto è stato decisa la procedura di ipotermia, “ovvero far abbassare la temperatura corporea in modo da fermare la morte delle cellule cerebrali provocata dalla mancanza di ossigeno”, ha spiegato Francesco Benazzi, direttore generale dell’Ulss.
Il neonato, quindi, è stato inviato a Vicenza, perché la struttura di Camposampiero non aveva l’apparecchiatura idonea. Dopo la corsa disperata, la temperatura del bimbo è stata abbassata fino a 34 gradi: “L’ipotermia viene mantenuta per 3 giorni e poi viene ripristinata la temperatura normale per valutare l’effetto. Sono felice che tutto si sia concluso con lieto fine – aggiunge il direttore Benazzi – e visto quanto accaduto presenterò formale richiesta alla Regione Veneto per poter aver il via libera all’acquisto del macchinario, visto che i nostri medici sono in grado di usarlo e che i casi di asfissia neonatale accadono anche nelle nostre sale parto”. Il neonato è potuto tornare a casa con i suoi genitori e sta bene.
Roma, 12 giugno