Oggi si tiene l’udienza preliminare del processo all’autore Erri De Luca (Palazzo di giustizia di Torino, ore 13:30) accusato di istigazione alla violenza. Alle 11.00 iniziano ad arrivare davanti al tribunale anche tutte le persone che aderiscono all’evento liberi e solidali (letture varie e lettori varie). La campagna di solidarietà per De Luca è infatti iniziata mesi fa, con l’appello sul web e poi su facebook ( “Io sto con Erri De Luca #Esprimiamo la nostra solidarietà allo scrittore”). Per l’occasione, sono state organizzate in varie città italiane eventi per manifestare il proprio sostegno allo scrittore, attraverso una serie di letture tratte dai suoi romanzi e non solo.
Il 24 febbraio riceve dalla Procura di Torino l’ incriminazione per avere istigato al sabotaggio della TAV in Val di Susa. Le parole sotto processo sono: “La Tav va sabotata. Ecco perché le cesoie servivano: sono utili a tagliare le reti.” Il giorno successivo arriva anche il comunicato della Feltrinelli, storica casa editrice dello scrittore: “Esprimiamo tutta la nostra solidarietà a Erri De Luca, di cui Feltrinelli è da venticinque anni l’orgoglioso editore. In un paese civile il dibattito culturale e politico non può prescindere dalla pluralità di opinioni e punti di vista, né si possono criminalizzare le espressioni di dissenso, le idee disobbedienti, le voci ‘contro'”.
Erri De Luca ha rilasciato, meno di 24 ore fa, inoltre, un’intervista ad Affaritaliani.it, in cui afferma: “Quella di domani è un’udienza preliminare, in cui, probabilmente, verrà solo deciso il rinvio a giudizio in un’udienza pubblica. La nostra posizione resta quella di non accettare il rito abbreviato. Quanto alle manifestazioni in mio sostegno, le vivo come un appoggio alla lotta decennale della Val di Susa, la resistenza di un piccolo popolo contro la prepotenza di Stato”.
Sempre in un’intervista aveva dichiarato: “Mi contestano il reato di istigazione alla violenza (istigazione a delinquere, ndr), ma è chiaro che mi processeranno per avere espresso una opinione. In aula difenderò il diritto di parola, perché i giudici intendono il verbo “sabotare” in maniera restrittiva, ovvero come danneggiamento diretto. E invece sabotare nella storia ha sempre avuto un’accezione politica”, ha riferito in intervista dell 22/4/2014 lo scrittore all’Huffingtonpost.it.
Un’opinione può costare fino a 5 anni di carcere? La Costituzione italiana da questo punto di vista lo esclude e sancisce il diritto di espressione nell’articolo 21: “Tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”. A questo punto, vedremo cosa dirà la magistratura, già costretta a rivalutare le accuse il mese scorso al processo per i quattro attivisti no tav, giacché il 17 maggio la Cassazione si è pronunciata sulla misura cautelare emessa il 5 dicembre 2013, dalla procura della Repubblica di Torino e dei giudici della cautela per i delitti di «attentato per finalità di terrorismo» e «atti di terrorismo». La cassazione ha annullato l’ordinanza in attesa del deposito della motivazione (entro trenta giorni).
Roma, 5 giugno
