Insulti alla sorella di Valentina, la giovane morta ad Orbetello

E’ un anestesista dell’ospedale di Orbetello ad aver insultato Martina, sorella di Valentina Col, la giovane di Montesacro morta lo scorso 25 agosto in seguito ad una caduta avvenuta in spiaggia qualche giorno prima.  La vicenda comincia con dei post pubblicati su Facebook da Martina, nei quali la ragazza parla di “ingiustizia” per la richiesta di archiviazione della procura di Grosseto delle accuse rivolte ai 10 medici indagati. Su Twitter condivide poi un video realizzato dal Tg3 in cui i genitori chiedono che venga fatta chiarezza sulla morte della figlia. Ai commenti della sorella della vittima l’anestesista Giovanni Pasetti risponde: “Ma quanto è potente la tua famiglia? Non vedo ragione per questo accanimento contro l’ospedale di Orbetello” e continua “Ma quale ingiustizia? Si potrebbe ripetere 20 volte il percorso. VALENTINA MUORE SEMPRE. Valentina è morta, punto. AMEN”. La replica di Martina: “Ah capisco, sei un anestesista di Orbetello!”, da qui gli insulti del medico “Capisci cosa? Scemetta piena di pregiudizi. Sentiamo un’altra scemenza, su”.

La famiglia Col è ora in attesa della decisione del Gip sulla sorte dei 10 medici indagati per la morte di Valentina, sperando che non venga accolta la proposta del pm di archiviazione. Gli ispettori del Ministero della Salute, avevano emesso una sentenza opposta a quella della Procura, dichiarando che la morte della giovane era “evitabile quindi prevenibile” e che sia avvenuta a causa di “superficialità” attribuite all’equipe medica dell’ospedale di Orbetello. Nel rapporto finale si comunica l’accusa nei confronti del reparto dove Valentina era ricoverata, per non aver rispettato il protocollo previsto. Nello specifico i medici non avrebbero somministrato “la prescritta scheda di valutazione del rischio tromboembolico, così come stabilito dalle procedure della Regione Toscana. – si legge sul verdetto degli ispettori ministeriali – Se quella scheda fosse stata compilata, a Valentina sarebbe stata somministrata l’apposita profilassi tromboembolica”.

Per quanto riguarda gli insulti dell’anestesista rivolti a Martina Col, la famiglia non ha ancora deciso se presentare una denuncia nei confronti del medico “Gli insulti non sono troppo pesanti – dichiara la mamma della ragazza, Francesca – ma dimostrano l’assenza totale di sensibilità nei confronti di una ragazza che neanche un anno fa ha perso la sorella e che giustamente vuole avere risposte di fronte al vuoto in cui si è ritrovata”. L’Asl del Grossetano di dice sconcertata e addolorata prendendo “le distanze da queste affermazioni che potrebbero essere lesive dell’immagine della Asl stessa e della professionalità dei medici che vi prestano servizio” e in merito ai provvedimenti nei confronti dell’anestesista si legge:  “Dobbiamo mantenere la riserva sull’autenticità dei tweet su cui sarà possibile pronunciarsi solo in un momento successivo al termine delle verifiche”.

Roma, 3 giugno