Roberto Calvi, soprannominato il Banchiere di Dio, è stato appunto un banchiere in stretti contatti con lo IOR, cioè la banca vaticana, e non solo. Fu trovato morto a Londra, dove era fuggito, impiccato sotto il Ponte dei Frati Neri sul Tamigi, la sua morte resta ancora oggi un giallo.
Roberto Calvi nacque a Milano il 13 aprile 1920, iniziò la sua carriera nella’ambiente bancario nel 1947, presso il Banco Ambrosiano, grazie ai buoni rapporti del padre con il futuro presidente Alessandro Canesi. Il Banco Ambrosiano era una banca privata legata allo IOR, Istituto per le Opere Religiose. Calvi iniziò una scalata verso i vertici del Banco, entrato come impiegato semplice, nel 1975 diventò presidente. Fondamentali le amicizie con i membri della loggia massonica P2, in cui strinse una particolare amicizia con Michele Sindona e Licio Gelli. Oltre alla massoneria, Roberto Calvi instaurò rapporti anche con politici e mafiosi. Insieme allo IOR, acquistò la Banca del Gottardo in Svizzera, fondò una finanziaria in Lussemburgo, cioè la Banco Ambrosiano Holding e con l’arcivescovo Paul Marcinkus fondò la Cisalpine Overseas, nelle Bahamas. Calvi fu così in grado di garantire paradisi fiscali.
Su richiesta del Vaticano finanziò Paesi e associazioni politico-religiose sparse nel mondo, allo scopo di contrastare l’espandersi delle ideologie filo-marxiste.
Nel 1977 il Banco Ambrosiano fu accusato di alcune irregolarità, l’artefice fu l’ex amico Michele Sindona, al quale Calvi negò dei soldi per tappare vari buchi nelle sue banche. Successivamente degli ispettori della Banca d’Italia accertarono delle irregolarità del Banco, segnalandole al giudice Emilio Alessandrini, che fu però assassinato da un commando di terroristi di estrema sinistra, appartenenti al gruppo Prima Linea. Calvi godeva della protezione della P2, così anche agli ispettori fu trovato il pretesto per arrestarli, soltanto nel 1983 furono prosciolti per assoluta infondatezza delle accuse contro di loro.
In un primo momento Roberto Calvi salvò gli scoperti del Banco Ambrosiano, grazie ai 200 milioni di dollari finanziati da ENI e BNL, dietro tangenti pagate a Claudio Martelli e Bettino Craxi.
Il processo per Calvi e il Banco proseguì, fu scoperta l’organizzazione della P2, e il Banchiere di Dio fu abbandonato da tutti, Vaticano compreso.
Durante i processi, la presidenza del Banco fu presa dal vice Roberto Rosone, che fu assassinato da Danilo Abbruciati, uno dei capi della Banda della Magliana.
Roberto Calvi si trovò in libertà provvisoria, tornò alla presidenza del Banco, alla ricerca di fondi per salvarlo dai conti e dallo scandalo. Trovò i fondi tramite un finanziere, Flavio Carboni, in stretti rapporti con Licio Gelli, il Gran Maestro della Loggia. Carboni aveva legami stretti anche con il boss mafioso Pippo Calò e con la Banda della Magliana.
Il 9 giugno Roberto Calvi intuì di essere in pericolo da qualcuno o da qualcosa, così assieme a Flavio Carboni organizzò la fuga all’estero, destinazione Londra, passando prima per Venezia, Trieste, Jugoslavia e Svizzera.
Il 15 giugno Roberto Calvi arrivò a Londra, e tre giorni dopo, il 18 giugno 1982, fu trovato morto impiccato sotto il Ponte dei Frati Neri sul Tamigi, in tasca gli furono trovati dei mattoni, 15.000 dollari, un passaporto falso e un foglio con vari nominativi, persone appartenenti al mondo politico, bancario e industriale.
Casualmente il giorno prima si suicidò anche la sua segreteria Graziella Corrocher, caduta dalla finestra del quarto piano del suo ufficio.
I primi processi stabilirono suicidio, ma poi ci fu la riapertura del caso, secondo Antonio Mancini, esponente della Banda della Magliana divenuto collaboratore di giustizia, la morte di Roberto Calvi fu commissionata dal boss Pippo Calò e Flavio Carboni. Dopo un lungo processo furono assolti per insufficienza di prove.
Il giallo della morte di Roberto Calvi resiste. In molti non riescono a credere alla storia del suicidio, Calvi ha avuto rapporti con tutti i poteri forti della nazione: il Vaticano, la mafia, la criminalità organizzata, le banche, la politica. È facile pensare che il suo stato si sia trasformato da utile a scomodo, dal momento in cui un sistema finanziario organizzato per anni è crollato ed è stato prontamente svuotato di ogni suo contenuto.
Sulla vicenda sono stati scritti molti libri, ed è stato realizzato il film “I Banchieri di Dio”.
Significativa la frase pronunciata da Roberto Calvi durante il suo processo: “Il Banco Ambrosiano non è mio, io sono soltanto il servitore di qualcuno”.
Roma, 17 giugno.
17 Giugno 2014 @ 17:05
Complimenti perché scrivete cose molto interessanti.non voglio ripetermi ma come mai non avete ricordato la nascita del grandissimo Sordi? 15 giugno 1920?
17 Giugno 2014 @ 18:56
Il nostro caro e amato Alberto Sordi, abbiamo deciso di commemorarlo il giorno della sua scomparsa. Seguendo una linea coerente all’interno della rubrica abbiamo deciso di ricordare le date di nascita di chi è in vita, raccontando un po’ della loro carriera.
Della vita del grande Alberto scriveremo il 24 febbraio, ma ci saranno anche altri giorni in cui ricorderemo le date di uscita di alcuni suoi film.
17 Giugno 2014 @ 21:22
siete molto gentili. Grazie.