Dopo anni di restauro, finalmente lo Stadio di Domiziano è stato riaperto al pubblico. Lo Stadio di Domiziano è un’area archeologica nel centro storico della Capitale, salvata dalla cementificazione, situata nella splendida cornice di una delle piazze più visitate al mondo, appunto Piazza Navona.
Ai tempi dell’antica Roma, la nostra attuale Piazza Navona era in realtà lo Stadio di Domiziano, che fu fatto costruire dall’imperatore della Gens Flavia, appunto Domiziano, nell’85 d. C. e nel III secolo fu restaurato da Alessandro Severo. Era lungo 276 metri, largo 106 e poteva ospitare 30.000 spettatori.
Lo Stadio di Domiziano rappresenta il “Primo esempio di Stadio di atletica in muratura costruito a Roma, testimonianza unica nella storia dello Sport”.
Lo stadio, ai tempi dell’imperatore, era riccamente decorato con alcune statue, poiché era uno stadio e non un circo, non c’erano i carceres, i cancelli da cui uscivano i cavalli da corsa, né la spina, il muro divisorio intorno a cui correvano i cavalli, come ad esempio il Circo Massimo, ma era tutto libero ed utilizzato per le gare degli atleti. L’obelisco che al giorno d’oggi è al centro di Piazza Navona non si trovava lì.
La missione base, della riuscita riapertura al pubblico dello Stadio di Domiziano, è raccontare un “concentrato informativo sulla romanità”, un “infopoint” che illustra, con semplicità e immediatezza, i monumenti e le tracce, ancora conservate e visibili; oltre alle vestigia dello Stadio viene illustrata la storia dello sport e delle pratiche sportive dell’antichità, usi e costumi, fusione tra spettacolo “teatrale” e competizione.
Pannelli e schermi illustrano con grafici, foto e video la storia, la cronologia di fatti e personaggi; una particolare attenzione è ovviamente dedicata alla storia dello Stadio.
Lo Stadio recupera una funzione strategica rientrando a pieno titolo nel circuito turisticoculturale della “romanità”.
Roma, 19 giugno