Roma, 27 luglio 2014 – Esordio con ko nella prima partita della Guinness Cup per la Roma. Contro il Manchester United di Van Gaal finisce 3-2 dopo una partita comunque giocata non male dai giallorossi, che però si accendono davvero solo nella ripresa. Garcia lascia fuori subito Pjanic, De Rossi e Totti, ma la squadra sembra subito prendere in mano le redini del gioco contro i gli inglesi, con Destro e Florenzi subito molto pericolosi, a cui risponde Welback al 17′. Al 32′ altra occasione per la Roma: lancio di Benatia per Destro che stoppa benissmo il pallone ma poi perde tempo e si fa soffiare il pallone, la sfera però finisce a Florenzi che tira un diagonale parato a terra dal Johnstone. Al 36′ però si accende lo United con un tiro a giro di Rooney di destro che si insacca alle spalle di Skorupski. Due minuti dopo occasione colossale per Mata sprecata, ma il giocatore si rifà poco dopo su lancio di Rooney per il 2-0. Ma non è finita, perché prima dello scadere arriva la doppietta per Rooney dal dischetto per fallo di Emanuelson su Welback. Troppo pesante il passivo per i giallorossi, che però nella ripresa prima sfiorano la rete con Florenzi su assist di Ljajic, poi, con l’entrata di Totti e Pjanic, si sveglia. E’ proprio il bosniaco al 76′ ad accorciare con uno splendido tiro da oltre metà campo che sorprende il portiere inglese. Nel finale poi, dopo la pressione costante, il rigore di Totti rende meno amara la pillola.
“Credo che il risultato non sia meritato – dice Rudi Garcia a fine gara – Abbiamo avuto le prime occasioni per segnare, ma loro sono stati più efficaci. Abbiamo fatto 19 tiri in porta e il Manchester United 7, ma noi abbiamo sfruttato il 20 per cento delle possibilità e loro il 70 per cento. Ho detto alla squadra nell’intervallo che sarebbe stato meglio stringere i denti e cercare di arrivare alla fine del primo tempo sullo 0-2. Invece abbiamo concesso il terzo gol. Su queste cose dobbiamo migliorare, perché nel secondo tempo abbiamo dimostrato qualità e forse avremmo potuto ottenere il pareggio. Ma ormai era tardi per ribaltare il risultato: sul piano psicologico è difficile ripartire quando hai fatto bene e non hai raccolto. Non dobbiamo dimenticare che la squadra del primo tempo, a parte Benatia e Keita, era giovanissima. Sono contento che i nostri giovani abbiano potuto fare esperienza preziosa per il loro futuro. Alcuni non hanno nemmeno mai giocato in serie A. Noi dovremo fare anche la Champions League, quindi queste partite servono“.
La rete di Pjanic
http://www.youtube.com/watch?v=nyYo_O9k_3w
