Roma, 13 settembre 2014 – E’ diventato ormai un appuntamento imprescindibile per gli appassionati, che contano oltre 60 mila presenze ogni anno. Black Rock City, infatti, è una piccola cittadina che vive solo una settimana all’anno per il Burning Man. Nel bel mezzo del deserto del Nevada, all’interno del letto di un lago ormai prosciugato da decenni, migliaia di persone vivono a stretto contatto in un paesaggio post-apocalittico di cui tanto abbiamo sentito parlare tra film e videogiochi sul genere.
Sopravvivenza – In quello che potremmo definire un “festival”, almeno nel suo significato più classico, ogni partecipante ha solo un obiettivo: pensare alla propria sopravvivenza. Non ci sono negozio e nessun bene è in vendita se non ad eccezione di ghiaccio e caffè. Con le dovute eccezioni, infatti, sono ammessi solo il baratto e il dono, ma non la vendita di qualsiasi altro tipo di merce. Una settimana fatta di tempeste di sabbia e, in alcuni casi, incidenti, a volte anche mortali. Nell’ultima edizione, per esempio, una donna è stata investita da un autobus. Le temperature, invece, oscillano dai +40 gradi ai -20 notturni, come nei più classici degli ambienti desertici che si rispetti.
Anarchia – E’ stata definita la realtà mondiale che più si avvicina all’anarchia, anche se questa non va intesa nella sua accezione negativa, fatta di rivolte e scontri, ma quale esempio di libertà, condivisione, nuove esperienze e tante, tantissime biciclette. Un’esperienza che stata ripresa grazie al drone pilotato da Eric Cheng, un esperto in riprese sottomarine e aeree, con le immagini in questione che sono poi state montate nel video che vi proponiamo e che, siamo sicuri, vi lascerà senza parole.