I 15 comandamenti per imparare. Come aiutare i nostri figli con i compiti

Fare il genitore è il mestiere più difficile del mondo. Non c’è una scuola che ti insegna a farlo nel modo giusto e anche se ci fosse, probabilmente in molti saremmo rimandati a ripetere questa o quell’altra materia. Senza contare che per i nostri figli siamo il primo esempio di insegnamento, questo ancor prima che inizino a frequentare la scuola. I 15 comandamenti per imparare sono un piccolo vademecum – e si sa mai parola fu più abusata – perché i cuccioli d’uomo affrontino nel modo migliore, il magico mondo dell’insegnamento e di noi stessi.

Michael Rosen –  Famosissimo autore di libri per bambini, Michael Rosen ha scritto qualcosa come 140 libri fa raccolte di racconti e poesie. Nel nostro paese è stato tradotto forse il suo libro più famoso A caccia dell’Orso, un libro che forse molti di noi conoscono e di cui abbiamo mimato più volte i passi saliente, in un vero capolavoro del surreale. Michael Rosen, però, è stato sempre molto attivo nel campo dell’istruzione: il suo blog e la sua pagina Facebook sono fra le più seguite e gli stessi politici del suo paese hanno dovuto spesso fare i conti con le sue opinioni riguardo a decisioni importanti in ambito scolastico. Specialmente quando questi ha invitato in più di un’occasione a far uso della poesia nella scuola primaria della poesia quale strumento dell’insegnamento.

I Good Ideas: How to Be Your Child’s – E’ il suo ultimo lavoro, ed è appunto un vademecum, un manuale semi-serio dove Rosen spiega quanto sia importante mettere da parte la sensazione di malessere quando è il momento di aiutare i nostri figli con i compiti. Solo così, infatti, è possibile stimolare la curiosità nei bambini. Perché è la curiosità la molla che fa scattare tutto il resto.

I 15 comandamenti – Michael Rosen, quindi, nelle prime pagine del suo nuovo libro, ha deciso di inserire quelli che per lui sono i 15 comandamenti, i quali possono aiutare i bambini a imparare e a scoprire il mondo. L’autore, naturalmente, ammette che è più facile a scriversi che a farsi, ma è pur vero che senza le migliori intenzioni, niente può essere messo in pratica. Inoltre, spiega Rosen, più che una lista di cose da fare, bisogna vedere la lista quale impegno verso se stessi. questo il motivo per cui ogni “comandamento” è fatto precedere da un “cercherò di”. L’incertezza, in fondo, vuole farci capire l’autore, è il pane quotidiano dell’uomo.

La lista

Cercherò di non dire mai ai bambini di stare zitti.

Cercherò di non dire mai ai bambini che sono stupidi.

Cercherò di non dire mai ai bambini che non sono bravi abbastanza.

Cercherò di non rendere i bambini ansiosi e preoccupati di non sapere qualcosa, o di non essere in grado di fare qualcosa.

Cercherò di dare ai bambini scelte reali nelle questioni che riguardano i loro interessi, gusti, letture eccetera.

Cercherò di coinvolgere i bambini nelle decisioni che riguardano le loro vite.

Cercherò di non prendere in giro, svilire, denigrare o sminuire cose che loro fanno o cui tengono.

Cercherò di prendere seriamente ogni domanda o quesito che pongono, e farò del mio meglio per rispondere, o, se il tempo permette, offrirmi di aiutarli a trovare la risposta da soli.
Cercherò di costruire la loro autostima

Cercherò di “esserci”, che questo significhi rilassarsi insieme, fare scemenze insieme, giocare, uscire, pensare a cose interessanti da fare, o partecipare ad eventi chiave che sono importanti per quel bambino particolare.

Cercherò di ascoltare, non interrompere e finire le loro frasi, non parlare per loro quando qualcuno chiede loro una domanda.

Cercherò di non fare finta di trovare tutto facile, o di sapere tutto, o di sapere sempre cosa è giusto, o di non aver mai fatto sbagli.

Cercherò di chiedere scusa se ho fatto qualcosa di male.
Se i bambini scoprono qualcosa in cui sono interessati, cercherò di dare il mio supporto in ogni modo che io e loro riusciamo a pensare.

Cercherò di non sopraffare gli interessi dei bambini, o sembrare più informato su tali interessi di quanto non lo siano loro.

27 ottobre 2014