L’emendamento alla legge di Stabilità di Giovanni Sanga (PD), presentato due settimane fa e appena approvato dalla commissione Bilancio della Camera prevede un “obolo” obbligatorio dovuto dai parlamentari di PD e Forza Italia al loro partito. L’obolo è una “erogazione liberale“, perciò dà diritto a pagare meno tasse. Molte sono state le proteste degli esponenti del M5S, i quali hanno richiesto subito un ritiro della proposta. Ma la richiesta è stata inutile, dato che è stata approvata la norma che garantisce detrazioni fiscali del 26% ai “candidati ed eletti alle cariche pubbliche” che finanziano, volontariamente o meno, la formazione di appartenenza.
Il viceministro dell’Economia Enrico Morando, rispondendo alle intimidazioni di Vincenzo Caso (M5S), dice che si tratta solo di un “chiarimento per risolvere l’ambiguità delle norme“. In quanto il nuovo emendamento semplicemente puntualizza che “anche quando gli statuti dei partiti prevedano obbligazioni dell’eletto a versare una quota della propria indennità mensilmente, si tratta di erogazione liberale“. Così è spiegato il motivo dei contributi dovuti dai parlamentari di PD e FI, per esplicita norma statuaria. Infatti, visto che nel loro caso l’obolo è imposto e non volontario, si sarebbe potuto insinuare il dubbio che da esso ne derivi il diritto a pagare meno tasse. Ecco perché Enrico Morando ha voluto dare un chiarimento.
Inoltre gli eletti non sono affatto entusiasti di versare ogni mese una quota di stipendio nelle casse del partito di appartenenza, e le mancate entrate pesano non poco sui bilanci delle principali formazioni della maggioranza: il PD del premier Matteo Renzi ha un “buco” di quasi 11 milioni dovuto per 600 mila euro ai soldi non incassati dai parlamentari morosi. Si cerca quindi di rimediare con le discusse cene elettorali per raccogliere fondi. Ma nello stesso tempo lo schieramento di Silvio Berlusconi vanta nei confronti dei suoi deputati e senatori crediti per oltre 6 milioni. Per questo l’ex Cavaliere dichiara che FI, dal punto di vista finanziario, è “con l’acqua alla gola“. Come soluzione di tutti i problemi spunta allora il comma che sembra accontentare tutti, che garantisce ai membri del gruppo di coloro che saldano il conto una importante detrazione fiscale, che pare sia uguale a quella prevista per le donazioni alle onlus.
27 novembre 2014