Sarà disponibile anche per il Mezzogiorno la nuova social card 2015, la tessera prepagata dal valore complessivo di 80 euro bimestrali. La carta rappresenta uno strumento di sostegno economico indirizzato alle famiglie o ai cittadini al di sotto dei 3 anni o al di sopra dei 65, permettendo acquisti nei negozi convenzionati. Con l’inclusione del Mezzogiorno, gli utenti che potranno beneficiarne passano dai soli 27 mila a circa 200 mila. Non ultimo, insieme alla sua erogazione, verrà attivato un programma di reinserimento nel mercato del lavoro per i soggetti beneficiari.
Requisiti – Per poter accedere alla Social Card 2015 si dovrà presentare il modello ISEE, all’interno del quale, per stessa ammissione del ministro del Lavoro Giuliano Poletti, verranno effettuati dei cambiamenti in regime di calcolo, pur ammettendo ritardi in tal senso in vista degli adattamenti necessari. Di fatto il nuovo modello ISEE cercherà di rendere più equilibrato il sistema di rilevazione del reddito. Verranno considerati infatti non solo i beni patrimoniali e finanziari, ma anche tutte quegli emolumenti esclusi dall’imposizione fiscale. In altre parole, verranno inseriti nel computo tutto quei redditi percepiti a vario titolo dai componenti del nucleo familiare precedentemente esenti.
Nel nuovo ISEE sono quindi inclusi:
• Redditi esenti e quindi e/o anche l’ammontare complessivo dei trasferimenti monetari ottenuti dalla Pubblica Amministrazione;
• Redditi figurativi degli immobili non locati e delle attività mobiliari;
• Assegni di mantenimento corrisposti al coniuge a seguito a separazione o divorzio;
• Assegni di mantenimento figli;
• Redditi da lavoro dipendente per una quota del 20%, fino ad un massimo di 3 mila euro;
• Pensioni, trattamenti assistenziali, previdenziali e indennità per una quota del 20%, fino ad un massimo di mille euro;
• Abitazione prima casa: elevato a 7.000 euro l’anno l’importo massimo relativo all’affitto registrato che può dedotto, più 500 euro per ogni figlio convivente successivo al secondo;
• Spese effettuate da persone con disabilità o non autosufficienti: detrazioni in funzione della gravità, invalidità e non autosufficienza.
Verrà considerata come ulteriore discriminante la composizione del nucleo familiare più familiari disagiati, a partire dal numero dei componenti degli stessi, partendo da quelli di 3 o più persone, fino ad arrivare a quelli in cui sono presenti persone con disabilità. Un ulteriore differenziazione riguarderà la tipologia di servizio richiesta dal singolo richiedente, al quale si affiancherà un maggior controllo sulle certificazioni fiscali. L’obiettivo è ridurre l’accesso alle sovvenzioni anche da parte di soggetti non aventi diritto reale.
La domanda per la Social Card 2015 può essere presentata presso gli uffici postali abilitati. Per quanto riguarda i minori di 3 anni la carta deve essere intestata al minore, con beneficiario il genitore.
Questi i documenti per richiederla:
• modello richiesta carta acquisti fornito dall’ufficio postale;
• modello isee relativo all’ultimo anno;
• codice fiscale originale dell’intestatario della carta carta identità o patente in originale.
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22 Novembre 2014 @ 15:02
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20 Marzo 2017 @ 18:23
Fosse vero così gli anziani che hanno difficoltà , staranno a casa loro è sicuramente meglio dell’ospedale ho case di accoglienza (non mi piace case di riposo) è avranno qualche anno in più da vivere un po’ meglio…… Detto ciò non sarà un’altra cazz…..? Spero proprio di no ma solo IPS si deve chiedere? Grazie.Paola