Le truffe all’assicurazione sono purtroppo all’ordine del giorno. Una donna, un medico dell’ospedale di Corigliano Calabro e altre due persone sono state poste agli arresti domiciliari con l’accusa di infanticidio, falso, truffa, peculato e corruzione. L’indagine è stata condotta congiuntamente dalla Polizia e dalla Guardia di Finanza di Cosenza e riguarda un episodio davvero incredibile. La donna ha partorito prematuramente per poi lasciar morire il figlio in modo da ottenere un rimborso più alto per un falso incidente stradale. L’ospedale calabrese viene considerato la base operativa di un più vasto gruppo criminale.
In effetti, l’intera inchiesta è più ampia e ha coinvolto 144 persone. Non è dunque escluso che vi siano stati altri aborti di questo tipo. L’episodio accennato sopra si è verificato tre anni fa. La donna era al settimo mese di gravidanza e si è consultata con il dottore per ottenere denaro facile. Il consiglio è stato proprio quello di simulare un incidente d’auto e di provocare poi l’uscita del feto. Una volta al pronto soccorso, al bimbo non sono state fornite le cure necessarie per la sopravvivenza, nonostante fosse nato vivo.
L’indennizzo ottenuto è stato poi diviso tra le varie persone coinvolte. Secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, sarebbe bastata una boccata d’ossigeno e il piccolo sarebbe vivo. L’indagine ha riguardato una serie di falsi invalidi, per un danno complessivo di due milioni di euro all’Inps. Perfino il responsabile di un patronato e un avvocato erano soliti produrre certificati medici falsi per attestare patologie mai esistite.
23 gennaio 2015
Procurarono falso aborto durante incidente stradale per chiedere rimborso: arrestati | ITMTelevision
23 Gennaio 2015 @ 08:52
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