Da ieri, venerdì 3 aprile 2015, è possibile chiedere l’anticipo del TFR in busta paga: l’opportunità riguarda i lavoratori dipendenti, come ricordato dallaFondazione Studi Consulenti del Lavoro. Che cosa succederà esattamente e sarà conveniente un anticipo del genere? Il Trattamento di Fine Rapporto, conosciuto anche come “liquidazione” o “buonuscita”, è una parte di stipendio (solitamente il 6,9% della retribuzione lorda) che viene messa da parte ogni anno dai lavoratori per costruirsi una pensione privata.
Secondo i Consulenti del Lavoro, l’anticipo in busta paga sarà conveniente, ma soltanto per i redditi più bassi: allo stesso tempo, questa novità rischia di rovinare la tassazione dei redditi più alti. In base a quanto si può leggere nella circolare pubblicata ieri, la tassazione del TFR potrebbe diventare vantaggiosa nell’ipotesi di detrazioni fiscali superiori all’imposta lorda.
Inoltre, con l’imposta lorda più alta i vantaggi riguarderebbero chi ha diritto al famoso bonus da 80 euro in busta paga. L’anticipo della liquidazione può essere richiesto da tutti i lavoratori che fanno parte del settore privato (quelli domestici sono invece esclusi) occupati da almeno sei mesi. La richiesta non può essere revocata, per lo meno fino al giugno del 2018, dunque fra quasi tre anni.