Non si possono annullare le nozze dopo il cambio di sesso di uno dei due coniugi. Almeno fin quando in Italia non saranno riconosciute le nozze gay. E’ quanto sentenzia la Corte di Cassazione che ha dato ragione ad Alessandra Bernaroli, nata Alessandro, e divenuta donna successivamente al matrimonio, contratto nel 2005, quando era ancora un uomo. La battaglia legale ha avuto inizio nel 2009, quando la Bernaroli ha ottenuto il cambio di sesso legale sui documenti. A quel punto, l’ufficio anagrafe di Bologna ha annullato d’ufficio il suo matrimonio. Le due donne, che invece intendono rimanere sposate, hanno presentato ricorso in Tribunale. In primo grado il Tribunale di Modena ha accolto la richiesta della coppia, mentre in secondo grado i giudici di Bologna hanno ritenuto corretto l’operato dell’ufficiale di stato civile. Il passo successivo è stato la Cassazione, che per risolvere il caso ha sollevato la questione davanti alla Corte Costituzionale, chiedendo se lo scioglimento del matrimonio violasse o meno la costituzione. La Consulta si è dunque espressa con la sentenza n. 170 dichiarando l’incostituzionalità delle norme che stabiliscono lo scioglimento automatico del matrimonio della persona transessuale, ma allo stesso tempo i giudici hanno sottolineato di non voler “invadere la competenza legislativa del Parlamento”. Insomma, il Parlamento è di nuovo sollecitato a legiferare sulla questione delle coppie civili e delle unioni gay e dunque il pronunciamento della Cassazione risulta “a tempo”.
L’avvocato Francesco Bilotta, di Rete Lenford spiega che “il principio stabilito dalla Corte costituzionale, e accolto dalla Cassazione, non consente che si crei un vuoto di tutela per la coppia fino a quando il legislatore non intervenga. Per impedire che la coppia passi da una condizione di massima protezione giuridica ad una condizione di massima indeterminatezza, il matrimonio continuerà a produrre effetti fino all’approvazione di una legge”.
Intanto Alessandra Bernaroli mostra la propria soddisfazione. “Siamo contentissime” dichiara “dopo tanti anni è un traguardo per noi in primis. Questa è la più bella soddisfazione possibile”. “In questi anni” continua “ho tratto forza in una battaglia durissima da due cose: l’amore per mia moglie, e il fatto di credere che ero nel giusto e che la mia era una questione di civiltà importante per tutti”. “Queste Corti” dice “hanno temporeggiato, forse per dare modo alla politica di riscattarsi sul tema dei diritti civili. Ma dopo tanti moniti le soluzioni non arrivavano, dunque la Corte ha avuto il coraggio di prendere una decisione in linea con un risultato che ormai è il patrimonio della maggior parte dei paesi europei e non solo. Adesso speriamo che questa nostra vittoria possa dare l’impulso che mancava alla politica per andare avanti nel modo giusto”. Per Bernaroli, “la soluzione si chiama matrimonio e non unione civile, che sarebbe un vero e proprio schiaffo al progresso”.
di Laura Guarnacci
Il matrimonio resta valido anche dopo il cambio di sesso, vittoria per Alessandra Bernaroli | ITMTelevision
21 Aprile 2015 @ 22:52
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