Sarà presente anche Slow Food a Expo 2015, con uno spazio dedicato a conferenze, dibattiti, presentazioni, ma anche proiezioni di film e selezioni musicali, in cui incontrare la rete mondiale di Slow Food e Terra Madre e conoscere le storie di quanti già oggi stanno nutrendo il pianeta ispirati dai princìpi del buono, pulito e giusto. Per Slow Food partecipare a Expo significa portare l’esperienza di un’organizzazione internazionale che da sempre si occupa di cibo e agricoltura adottando una visione olistica, e rappresenta una grande opportunità per diffondere il messaggio di una grande rete planetaria che al nucleo Slow Food unisce le comunità del cibo di Terra Madre.
“Il palinsesto dello Slow Food Theater si rinnova ogni giorno proprio perché noi vogliamo che questo spazio sia un collettore di testimonianze” racconta Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia. “A chiusura di Expo potremo sfogliarlo, proprio come un libro in cui saranno riunite le tante idee e proposte ospitate da Slow Food per nutrire il pianeta”.
Il 1 maggio Yvan Sagne, camerunense e sindacalista della Flai Cgil, ha dedicato un dibattito ai lati bui del lavoro in agricoltura: “il caporalato, i diritti negati e il cibo che non è più giusto” prosegue Pascale. Nel pomeriggio, invece, Fabio Terribile, presidente della società italiana di pedologia, ha parlato della salute del suolo. “Abbiamo scelto di partire con due argomenti difficili e imprescindibili: nessuna celebrazione, per noi l’Expo sarà” dal primo all’ultimo giorno “una piattaforma dove confrontarci sui problemi, sui drammi, sulle criticità e anche sulle possibili soluzioni, sulle buone pratiche e le storie che funzionano. Al contempo ribaltiamo il titolo di Expo: da nutrire il pianeta al pianeta che ci nutre” afferma Pascale.
Altra giornata da non perdere è il 19 maggio, quando saranno Carlo Petrini e Jacques Herzog a raccontare il progetto condiviso per la creazione dell’area Slow Food allìinterno di Expo e le idee per il futuro delle strutture, interamente smontabili e riutilizzabili.
Ogni mattina alle ore 11 nello Slow Food Theater sono in programma laboratori e attività educative per scolaresche e famiglie, dedicate ad alcuni temi cari alla chiocciola (si parte con la lotta agli sprechi e le api). Non mancano gli appuntamenti con studenti, docenti e ricercatori dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche per approfondire lavori e progetti di questo ateneo unico al mondo.
Aspettando Terra Madre Giovani, l’evento che dal 3 al 6 ottobre riunisce contadini, allevatori, pescatori e studenti da tutto il mondo, il teatro ospita regolarmente un giovane protagonista del futuro del cibo, che racconta la sua esperienza, i suoi sogni e le sue speranze.
Molto spazio dato a documentari e corti provenienti da tutto il mondo e dedicati ai temi che più sono vicini all’azione quotidiana di Slow Food. “I protagonisti dei video che proietteremo nella mostra e al teatro sono contadini, pastori, apicoltori, pescatori e tantissimi giovani che, in ogni angolo del pianeta, stanno resistendo all’omologazione, preservando la biodiversità e proponendo un modello diverso di agricoltura, produzione e consumo del cibo. Documentari di pochi minuti che raccontano la storia di chi seleziona con cura i propri semi, di chi alleva razze animali antiche, di chi coltiva vecchie varietà proteggendo la fertilità della terra, di chi continua il lavoro di generazioni di artigiani e agricoltori. Tanti esempi positivi, per testimoniare che un nuovo mondo è possibile” conclude Pascale. Ospite eccezionale, nel programma delle proiezioni, il film realizzato da Ermanno Olmi per Expo 2015 “Il Pianeta che ci ospita”, sarà proiettato nello Slow Food Theater ogni sera alle ore 20, da maggio a ottobre. Una riflessione profonda con la quale simbolicamente Slow Food chiuderà ogni giornata. Colonna sonora dello spazio della chiocciola i suoni dal mondo, interpreti in parole e note dello spirito di Slow Food e Terra Madre, selezionati dal torinese Luca Morino.
Nello stile di Slow Food, vicino alle parole e alle immagini non può mancare uno spazio dedicato all’assaggio e al gusto. Gli ambasciatori chiamati a rappresentare la biodiversità sono i formaggi a latte crudo e i vini. Il formaggio è un alimento semplice fatto di latte, caglio e sale, ma partendo da latti diversi per tipologia dell’animale, caratteristiche del pascolo, savoir faire dei casari, tecniche di produzione e conservazione, il mondo offre oltre 2000 prodotti diversi fra loro. In degustazione ogni settimana 4 formaggi a latte crudo: un grande italiano, due regionali e una specialità internazionale. I visitatori di maggio potranno assaggiare, tra gli altri, il bitto storico lombardo, lo Sparkenhoe Red Leicester inglese, il cacioricotta del Cilento e il pecorino sardo di Osilo. Il tutto accompagnato da un calice della selezione della Banca del vino di Pollenzo, che racconta un altro pezzo di biodiversità: quello dei 600 vitigni che ancora oggi sono coltivati per produrre vino in Italia.
Gli edifici dello spazio Slow Food, realizzati interamente in legno certificato Pefc e progettati dallo studio Herzog & de Meuron di Basilea, ospitano la mostra “Scopri la biodiversità”, le aree degustazione “Slow Cheese” e “Slow Wine”, lo spazio associativo e la libreria di Slow Food Editore. Al centro un orto con erbe officinali, verdure, leguminose, ognuna con un ruolo specifico per l’equilibrio dell’ecosistema. Un settore particolare è dedicato al compostaggio e alla fertilizzazione. Insomma, non mancano i consigli per creare un perfetto orto sul balcone di casa.
Lo spazio espositivo di Slow Food si trova sul Decumano, all’estremità est del sito espositivo, Padiglione H12.
di Laura Guarnacci
Slow Food a Expo 2015, il giusto nutrimento al Pianeta | PEXO
7 Maggio 2015 @ 17:42
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