Ignazio Marino ha ritirato le dimissioni ma il Pd richiama i suoi consiglieri dal Campidoglio. Marco Visconti, presidente di Movimento Capitiale: “Nessuno salvi Giuda”
Ignazio Marino ha ritirato le dimissioni annunciate 17 giorni fa e si dice pronto a confrontarsi con la sua maggioranza per rilanciare l’azione di governo in capo alla Capitale. A convincere il chirurgo di Genova, l’attestato di stima di molti suoi elettori che gli chiedevano di ripensarci.
“Sono pronto a confrontarmi con la maggioranza – spiega oggi lasciando Palazzo Senatorio – Illustrerò quanto fatto, le cose positive, la visione per il futuro ma quello è il luogo della democrazia. Questa sera parlerò con la presidente Baglio e illustrerò, oltre a consegnarle la lettera, la mia intenzione di avere una discussione aperta, franca e trasparente nell’aula Giulio Cesare“, sono state le parole iniziali con cui il primo cittadino ha spiegato il motivo del suo ripensamento.
Ma se la volontà di Marino è dunque di resistere, l’ultima decisione spetterà comunque al Consiglio. Di fatto, Marino dovrà avere il via libera da una maggioranza forte, unico strumento per rilanciare la sua azione politica e amministrativa. Spetterà dunque alla metà più uno dei consiglieri, così come riportato nel Testo Unico degli Enti Locali dare il colpo di grazie alle aspirazioni dell’attuale sindaco uscente. Insomma, le eventuali dimissioni dei 19 consiglieri democratici non farebbero calare la parola fine sulla vicenda. Ne servono infatti molti di più e cioè 25 su un totale di 48. Impresa impossibile per Marino? La probabilità che rimanda saldo al suo scranno è ridotta al lumicino e se a lasciare non saranno solo i democratici, allora, forse, la parola fine al suo mandato potrà essere definitivamente scritta.
Così il presidente di Movimento Capitale, Marco Visconti, appresa la notizia del ritiro delle dimissioni di Ignazio Marino: “Nessuno salvi Giuda” Intorno alle 16:30 di oggi Ignazio Marino ha ritirato le sue dimissioni tre giorni prima della scadenza del termine trascorso il quale le stesse sarebbero divenute definitive. Impietosa la reazione dell’opposizione e a lanciare l’altolà è il presidente di Movimento Capitale Marco Visconti che in una nota dichiara: “E’ l’ennesimo gesto vergognoso di un uomo alla deriva mai presente a sé stesso e ora nessuno dei rappresentanti del popolo che siedono nell’Assemblea Capitolina salvi Giuda. Marino ha già tradito più di tre volte – si legge nella nota- Ha tradito le aspettative di chi lo ha votato a cui aveva promesso un cambio di passo di una città che invece è al palo, ha tradito i romani con bugie, operazioni poco chiare e spese ingiustificate, ha tradito il suo stesso partito con il quale aveva concordato dimissioni e contro il quale ora alza addirittura il prezzo, sempre a danno di Roma e della sua gente, che tra un non-sindaco, un prefetto e uno sceriffo, ha perso il diritto di sapere chi e come la governa. Nessuno salvi Giuda per difendere l’ interesse personale ad allungare i loro di permanenza sullo scranno.”