Complice il recente stupro di Rimini, è tornato in auge un vecchio dibattito mai sopito: essere stuprate da uno straniero è più grave, chi non lo ammette è un buonista. In realtà, essere stuprate da un connazionale o da un immigrato non fa differenza. Il dolore fisico e psichico provocato dall’atto è uguale, ma oltretutto la distinzione potrebbe provocare un altro tipo di danno, ovvero la convinzione, in alcuni individui, che questo atto commesso da un concittadino possa essere in qualche modo meno grave. Una linea di pensiero che alcuni purtroppo già sostengono.
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