Roma, 18 gennaio- Tutto si giocherà oggi pomeriggio, alle 16, quando Berlusconi varcherà la soglia di Via del Nazareno per un colloquio con il neo segretario Matteo Renzi. Ne sta nascendo uno scontro diretto fra segretario e premier dello stesso partito. Da una parte Renzi, il quale accusa l’inefficienza di Letta e dei politici che hanno governato per 20 anni con Berlusconi e adesso fanno i “perbenisti”. Dall’altra parte Letta ha smesso di tentare il passo più lungo di Renzi e gli rinfaccia il doppio gioco pur di essere eletto allo scranno più alto del futuro governo. Da molte ore si cerca una mediazione, che possa salvare l’esecutivo e trovare un accordo ampio sulla legge elettorale. Ormai però sembra varcata la linea del non-ritorno, con la riunione ( lite) del Pd di giovedì notte, in cui fra Letta e Renzi i toni sono stati particolarmente accesi. Renzi aveva già in mano un accordo con Berlusconi sulla riforma elettorale su modello spagnolo e Letta aveva la forza di minacciare le dimissioni domenica. Quindi mentre si radica l’odio fra segretario e premier del Pd, si apre all’interno del partito una frattura a sinistra e un’asse fra Letta e Bersani, con nuove possibilità da scoprire. Gli unici a tirare un sospiro di sollievo da questo clima sono Berlusconi, che intravede di nuovo un proprio ruolo nella politica nazionale, e Alfano, che temeva di essere lui l’obiettivo che Renzi cercava di far fuori.
di Elisa Bianchini