Roma, 23 gennaio- Sembra ormai certo che vi fosse una parte della polizia municipale dietro alla fortuna di Cerroni. Quest’ultimo infatti veniva avvertito di eventuali controlli alla discarica Malagrotta, così da poter occultare tutte le irregolarità e passare indenne i vari controlli. Le accuse sembrano confermate da alcune intercettazioni, ascoltate dai carabinieri, fra un agente della polizia municipale ( non iscritto nel registro degli indagati) e Piero Giovi, gestore di Malagrotta e manager legato a Cerroni da una lunga amicizia. Ad essere sotto gli occhi degli investigatori è soprattutto la telefonata del 2 luglio 2010, fatta da un vigile a Giovi, in cui si ascoltano le seguenti parole «senti ascolta il grande capo, il 16 parte perché va in Canada che alla figlia le nasce un figlio» a cui Giovi ribatte «ah quindi bisogna provvedere a dargli i saluti…». Secondo i carabinieri il dialogo nasconde un’esplicita richiesta di qualcosa, inoltre il grande capo viene ricondotto verosimilmente ad un superiore dello stesso vigile. Entro la prossima settimana ci sarà l’udienza, in cui i pm dovranno presentare tutta la documentazione e i previsti interrogatori di garanzia, in cui potrebbe pertanto comparire il vigile in questione, con la pesante accusa di concussione.
di Elisa Bianchini