Roma, 20 febbraio – A Tivoli la mancata raccolta dei rifiuti, da diversi giorni, sta creando numerosi disagi. Il consigliere alla Pisana di Nuovo centrodestra, Fabio De Lillo, ha contattato il presidente regionale Nicola Zingaretti e l’assessore ai rifiuti, Michele Civita, “per capire quali azioni intendano assumere per superare l’emergenza sanitaria che si sta creando nei comuni che conferivano i rifiuti all’Inviolata e con quali strumenti intendano affrontare il problema della gestione della raccolta e smaltimento dei 51 comuni interessati dall’ordinanza di chiusura della discarica”.
La scorsa settimana il sindaco di Guidonia, Eligio Rubeis, aveva ordinato di blindare urgentemente l’invaso gestito dalla Ecoitalia 87 del gruppo Cerroni che recentemente ha continuato a ricevere in deroga, tramite un’ordinanza regionale, rifiuti non trattati da tutti i 49 comuni facenti parte del comprensorio. Le istituzioni da tempo tengono sott’occhio il sito di smaltimento, si teme infatti un forte danno ambientale per tutta la zona circostante. Secondo il sindaco, smaltire i rifiuti all’Inviolata è contro la legge. Parte da qui la decisione del primo cittadino di centrodestra di opporsi a quanto decretato dalla Regione, che aveva stabilito di continuare a portare i rifiuti alla discarica, seppur trattati.
La discarica chiude, ed ecco che le strade cominciano a riempirsi di sacchi d’immondizia maleodorante, davanti a cancelli e negozi, costringendo i passanti a fare a zig zag nei marciapiedi. I rifiuti di Tivoli, dopo il trattamento dell’impianto di Colfelice, in provincia di Frosinone, verranno portati in Emilia Romagna, una decisione estrema presa dal sindaco, all’ultimissimo minuto.
Il timore, adesso, nasce nei comuni limitrofi che versavano i propri rifiuti nella stessa Inviolata. A parlare è la Cgil e la Fp Cgil di Roma Est: “Se non si individueranno rapidamente efficaci soluzioni alternative, si rischia di determinare una possibile emergenza igienico-sanitaria che ricadrà sui 51 comuni del territorio del quadrante est della Capitale”, dichiara Luigi Cocumazzo, segretario generale della Cgil di Roma-est Valle dell’Aniene. Per Cocumazzo “tutto ciò non sarebbe accaduto se la Regione avesse provveduto a controllare l’autorizzazione emanata nell’aprile del 2010 che disponeva la costruzione degli impianti di trattamento biologico (Tmb) che l’azienda concessionaria della discarica avrebbe dovuto far funzionare per rientrare nelle vigenti norme”. A tardare è il contributo del comune di Guidonia che non ha preso nessuna posizione, quando avrebbe dovuto preservare la sicurezza e l’igiene delle strade del propri cittadini.
La speranza del Cgil è quella di stabilire finalmente un adeguato piano di raccolta differenziata.