Roma, 1 marzo- Come aveva promesso, il primo provvedimento del nuovo governo Renzi è stata la revisione della Tasi, con un aumento fino allo 0,8 quindi oltre i tetti previsti. L’aumento però andrà in parte redistribuito per i possessori di prima casa. Inoltre, a sorpresa, anche la Chiesa dovrà pagare la tassa sugli immobili, ad esclusione di 25 stabili presenti nei Patti Lateranensi. I sindaci potranno andare oltre i tetti fissati per l’imposta (per il 2014 il 2,5 per mille sulle abitazioni principali e il 10,6 comprensivo dell’Imu sugli altri immobili) applicando fino a un massimo dello 0,8 per mille in più e distribuendolo come preferiscono tra le diverse tipologie purché sia rispettato il vincolo complessivo. Quindi si pensa ad un aumento dell’aliquota sulle seconde case o case di lusso, mentre ci sarà una netta diminuzione sulle prime case. Inoltre i Comuni incasseranno 625 milioni per compensare la perdita per i loro bilanci derivante dal passaggio dall’Imu alla Tasi per quel che riguarda l’abitazione principale. 500 erano già stati stanziati con la legge di stabilità, ma erano vincolati all’applicazione delle detrazioni( vincolo che adesso viene a cadere) e di altri 125 aggiuntivi. Arrivano infine alcune importanti precisazioni per l’applicazione dell’imposta. I terreni agricoli saranno esenti dal pagamento, mentre, come dicevamo, anche la Chiesa pagherà l’imu sui propri immobili, tranne 25 citati nei Patti Lateranensi. Ogni singolo Comune potrà decidere autonomamente le date limite per il pagamento di Tasi e Tari, ma sembra che saranno necessarie almeno due rate semestrali. Il versamento verrà effettuato tramite modulo F24 o bollettino postale.