Roma, 16 marzo- Ieri pomeriggio i delegati del Pd si sono riuniti nell’assemblea regionale per ufficializzare l’elezione a segretario regionale Fabio Melilli, vincitore delle primarie del mese scorso. Gli altri candidati erano la renziana Lorenza Bonaccorsi e Marco Guglielmo. Nel momento in cui si sarebbe dovuto procedere all’elezione del presidente dell’assemblea, è scoppiata la bagarre, a causa dell’ambiguità di un’ articolo dello statuto che apre a diverse interpretazioni. Secondo i renziani, sostenitori della Bonaccorsi, il presidente andrebbe scelto fra gli interni dell’assemblea, mentre il candidato dell’area di Di Stefano, Liliana Mannocchi, data per favorita, non ne è membro. Il neo segretario Melilli però si è imposto per procedere alle votazioni o si sarebbe dimesso in serata. Ha però assicurato che, in caso di comprovate irregolarità, il voto sarebbe stato rieffettuato in un’altra data. Si è così proceduto con il voto, che ha visto vincitrice la Mannocchi. La quale ha ringraziato i colleghi per la possibilità ad una new-entry della politica come lei. Terminate anche le elezioni dei due vice presidenti, gli animi dei delegati sono tornati a scaldarsi, fra urla, polemiche e accuse reciproche. Nella confusione, un membro dell’assemblea, Masssimiliano Dolce, si è accasciato a terra in preda ad un attacco epilettico ( anche se molti fra i presenti hanno accusato che il malore è stato provocata da uno spintone). La seduta è stata a quel punto sospesa e rimandata alla prossima settimana per l’elezione dei due vice segretari.