Anche il Lazio, come l’Umbria e l’Emilia Romagna, da ieri permette la somministrazione della RU 486 in day hospital. Il governatore Nicola Zingaretti ha firmato ieri la delibera che consente a tutte le donne che vogliono un’interruzione di gravidanza volontaria di poter usufruire della pillola abortiva senza il ricovero coatto di tre giorni, a cui si dovevano sottoporre. Non era un caso che il 76% delle donne rifiutava questa procedura, preferendo la tranquillità della propria casa. Precisa Zingaretti: “E’ un atto di profondo rispetto per le donne”.
La RU 486 è arrivata nel Lazio nel 2010 e la prima somministrazione è avvenuta, non senza polemiche, all’Ospedale Grassi di Ostia, con un ricovero di tre giorni. Da allora l’iter è sempre stato lo stesso. Ma finalmente ora si cambia. Ci saranno sempre tre step da seguire: il ricovero in ospedale, il controllo tramite analisi e visite mediche e infine una visita in ambulatorio 21 giorni dopo la somministrazione.I primi due step saranno in day hospital, ovviamente salvo complicazioni.
Non si vuole incitare “l’aborto fai da te”, come lo ha definito Olimpia Tarzi, ma si vuole solo far rispettare quella libertà che spesso viene osteggiata quando si tratta del corpo femminile. E inoltre è un sacro diritto dell’individuo poter accedere, quando è possibile, a cure e procedure meno invasive.
Roma, 26 marzo