Barack Obama lascia Roma dopo l’intensa giornata di ieri scandita dal lungo colloquio con Papa Francesco, l’incontro con Giorgio Napolitano, il premier Matteo Renzi, l’emozionante visita privata al Colosseo e, infine, la cena a Villa Taverna, residenza dell’ambasciatore Usa a Roma, dove ha soggiornato in questi due giorni. «Eccezionale, incredibile… è più grande di alcuni degli attuali stadi di baseball!». È stata l’espressione di ammirazione del presidente Usa Barack Obama alla vista del Colosseo.
Il Presidente Americano si è imbarcato sull’Air Force One questa mattina dall’aeroporto di Leonardo Da Vinci ma, prima di partire, si è intrattenuto a parlare con il sindaco Ignazio Marino, che gli ha trasmesso il messaggio concordato ieri sera con il presidente della Repubblica: averlo a Roma il 4 giugno per i 70 anni dalla liberazione. «L’estate è un buon momento per tornare a Roma, mi pare abbia risposto in maniera possibilista».
La tappa successiva del presidente ora sarà l’Arabia Saudita, al fine di raggiungere due obiettivi: riaffermare l’impegno degli Usa per una transizione in Siria e rassicurare Riad sui tentativi di Washington di trovare un’intesa con l’Iran sul programma nucleare di Teheran. Questa sera incontrerà a tal proposito proprio re Abdullah, che ieri ha nominato il principe Muqrin Bin Abdulaziz, 70 anni, come secondo in linea di successione dopo il principe ereditario Salman al Abdulaziz. La decisione è vista come una mossa per assicurare la stabilità futura del regno da parte del sovrano, che ha 90 anni. Alla vigilia dell’arrivo di Obama a Riad, intanto, da Londra una ex moglie di re Abdullah, Alanoud Alfayez, si è rivolta pubblicamente al presidente americano perché intervenga per liberare le quattro figlie avute con il sovrano e che, a suo dire, sono tenute prigioniere nei palazzi reali di Jeddah.
Roma, 28 marzo