Un Flash-mob con tanto di lancio simbolico delle chiavi nella Fontana di Trevi e 2 mila palloncini, quello di oltre 900 associazioni e cooperative messo in scena questo pomeriggio alle 15:00, con l’obiettivo di chiedere al sindaco Marino di non dimenticarsi delle Case Famiglie di Roma, quando già su twitter era sato creato un hashtag apposito: #romacasafamiliae.
Le strutture, infatti, accolgono almeno 1500 minori e qualcosa come 380 persone diversamente abili, con la retta nel Lazio ad essere la più bassa in tutta Italia. Al contrario, nelle altre città, la media è di 108, 80 euro contro i 69, 75 di Roma. Lo stesso dicasi per le persone adulte con elevate disabilità, per cui la disponibilità delle risorse è di 114,15 euro a persona contro i 286, 84 euro previsti. Di contro, per le disabilità minori, il rapporto è di 105,11 su 220 euro di media.
Il flash-mob di oggi è stato organizzato dalla Casa al plurale in collaborazione con la Cncm, il Coordinamento nazionale comunità per i minori, Cnca Lazio, Coordinamento nazionale comunità di accoglienza, Federsolidarietà, Lega coop Lazio, Agci solidarietà, Forum terzo settore Lazio, movimento Social pride, movimento Diamoci una mano e Coordinamento romano affido, chiedendo al Campidoglio di non far scendere il sipario su questa situazione che metterebbe in difficoltà migliaia di persone.
Un appello scritto è stato consegnato alla presidente alle politiche sociali di Roma Erica Battaglia, un appello congiunto di tutte le associazioni intervenute dal titolo rievocativo “Salva Roma Casa Familiae”, affinché queste strutture abbiano le risorse necessarie per far fronte alle richieste degli utenti. In ultima analisi, la richiesta è quella di non tagliare le risorse a disposizione ma, se possibile, di aumentarle. Le rette, tra l’altro, non riescono al momento garantire un’accoglienza sufficiente e professionale allo stesso tempo per gli individui più deboli.
“Una Capitale è degna di questo nome se si prende cura dei suoi concittadini più deboli”, ha riferito il presidente di Casa al Plurale Luigi Vittorio Berliri, “Ma, a parole, sono tutti capaci. Noi vogliamo i fatti. Per questo, chiediamo di mettere in bilancio i fondi necessari a far funzionare le case famiglia della città. Sediamoci a un tavolo, assieme all’amministrazione, per entrare nel merito”. E proprio con la richiesta dell’apertura di un tavolo tecnico per trovare una soluzione, si conclude la lettera rivolta a consiglieri, assessori e Sindaco”.
Naturalmente, la risposta rassicurante del sindaco non si è fatta attendere: “Le case famiglie romane rappresentano una delle realtà sociali più importanti della nostra città. In queste strutture sono accolti minori in difficoltà e persone con disabilità, cittadini tra i più fragili di Roma”, si legge in una nota di Marino, “il prezioso lavoro e l’impegno portato avanti tra sacrifici e difficoltà da chi, giornalmente, si occupa di queste persone non può e non deve essere disperso. La cura e l’attenzione riservata agli ospiti rappresenta per tutti noi un esempio e un obiettivo da emulare. Raccolgo quindi, con estrema attenzione, l’appello lanciatomi oggi dalle tante associazioni e faccio mie le loro preoccupazioni sul futuro. Roma Capitale, nonostante la difficile situazione economica che sta attraversando, non ha alcuna intenzione di ridimensionare il budget destinato al sociale, ma anzi, dove possibile, questo sarà incrementato garantendo in questo modo i servizi essenziali a tutti i nostri concittadini più deboli”.
Sullo stesso piano, quelle di Rita Cutini, assessore al Sostegno Sociale e Sussidiarietà: “Le preoccupazioni del mondo delle associazioni e di tutti coloro che operano nel settore del sociale sono anche le nostre. Il tema delle residenzialità in questo quadro richiede la massima attenzione”, dichiara in una nota l’assessore che aggiunge, “oggi accogliamo l’appello dal mondo del sociale che bene fa a porre l’accento sul problema. Mi sento di rassicurare tutti coloro che si aspettano da questa Giunta il massimo impegno sui temi del sociale. Stiamo lavorando affinché nel Bilancio 2014 i più fragili sentano i loro bisogni ben rappresentati da questa amministrazione. Il grande lavoro di tutti gli assessori per il reperimento delle risorse per il sociale in un momento di grande difficoltà economica per la città, ne è la dimostrazione. Già nel Bilancio 2013 questa amministrazione ha fatto delle politiche sociali il centro delle sue scelte. Lo stesso metodo lo stiamo seguendo per il 2014. Il sociale è un tema di Giunta”.
Sulle richieste delle associazioni e delle cooperative si è soffermato anche Francesco D’Ausilio, capogruppo pd: “E’ necessario ascoltare le richieste che la Caritas e le organizzazioni private che operano nel sociale hanno rivolto questa mattina all’amministrazione manifestando a Fontana di Trevi. Bisogna garantire gli assistiti e gli operatori che ogni giorno lavorano per dare servizi fondamentali alla fetta più esposta della nostra società”, commenta il capogruppo che aggiunge, “è per questo che ci impegneremo a inserire nel bilancio le risorse che servono alla continuazione del loro prezioso lavoro”.
Roma, 15 aprile