Un medico 53enne di Fano è morto a causa della mucca pazza dopo un mese e mezzo di agonia. Per non correre rischi di contagio non verrà effettuata l’autopsia.
Il decesso è avvenuto venerdì. Ancora non si sa come sia stata contratta la sindrome della mucca pazza e Aldo Ricci, direttore degli ospedali riuniti Marche Nord, ha cercato di smorzare ogni allarmamismo: “La contrazione non è necessariamente legata all’assunzione di carne. Abbiamo evitato l’autopsia perchè un minimo rischio di contagio c’è”, poi ha rassicurato spiegando che la trasmissione della mucca pazza non può avvenire tra due esseri umani. Ha proseguito affermando: “Purtroppo non esiste ancora una cura, nonostante i medici siano stati molto bravi a diagnosticarla, non c’è stato nulla da fare. I sintomi, iniziati circa un mese e mezzo fa e sono stati subito chiari: perdita di lucidità, fatica a parlare e mioclono, tutti segnali che portano alla sindrome. Di questa malattia si sa ancora molto poco, ma di certo non dobbiamo scatenare inutili allarmismi, in quanto penso che sia il primo caso riscontrato nel nostro territorio e secondo studi recenti la contrazione non è necessariamente legata all’assunzione di carne, ma può essere dettata da molteplici fattori, tra cui quello genetico. Detto questo, è necessario precisare che la carne, per evitare qualsiasi rischio, va mangiata ben cotta”.
Roma, 16 aprile