Il cardinale Tarcisio Bertone, protagonista delle cronache di questi giorni per la polemica sull’ immenso attico di cui usufruisce, ha inviato una lettera ai settimanali diocesani di Vercelli e Genova, dove è stato arcivescovo. «Nei giorni scorsi alcuni media hanno parlato in maniera malevola a proposito dell’appartamento che abiterò in Vaticano, e ne hanno raddoppiata la metratura, dicendo che il Papa si sarebbe infuriato con me per tanta opulenza. Sono grato e commosso per la telefonata affettuosa che ho ricevuto da Papa Francesco il 23 aprile scorso per dirmi la sua solidarietà e il suo disappunto per gli attacchi rivoltimi a proposito dell’appartamento, del quale era informato fin dal giorno in cui mi è stato attribuito. L’appartamento, ristrutturato a mie spese, mi è concesso in uso e dopo di me ne usufruirà qualcun altro».
Il messaggio è stato diffuso il 27 aprile, giorno della canonizzazione dei due Papi, ben una settimana dopo che apparisse la notizia della mega residenza del cardinale. Singolare anche la “presunta ristrettezza” della residenza papale paventata dal cardinale, quasi ad insinuare che il pontefice non viva in realtà in 70 metri quadrati. Inoltre, la telefonata ricevuta da parte del Papa il 23 aprile precede di un solo giorno un tweet di Francesco che richiamava fortemente alla sobrietà. In attesa di altre polemiche che sicuramente arriveranno, da Genova don Paolo Farinella, biblista e parroco nel centro storico, usa parole inequivocabili: «Bertone deve vergognarsi. È solo un uomo di potere. Fossi il Papa lo farei dimettere subito da cardinale. Noi viviamo a contatto con la gente che muore di fame, Bertone è senza ritegno. Uno schifo, col Papa che vive in 70 metri quadri». A quanto pare, sembra che la pace e la semplicità non siano di questo mondo, neanche tra coloro che dovrebbero mostrarla.
Roma, 29 aprile