“Liberatele”: è questo l’appello al quale il Mondo sta aderendo negli ultimi giorni per chiedere la liberazione delle studentesse rapite in Nigeria dal gruppo estremista islamico Boko Haram. Appelli che giungono dal Papa, dalla famiglia Obama e da almeno 50 personalità mondiali, che hanno firmato il “#BringBackOurGirls”, che significa restituite le nostre ragazze. Tra le firme ci sono anche: Bill e Melinda Gates, il leader degli U2 Bono, Arianna Huffington e Rupert Murdoch, Gracha Machel (la vedova di Nelson Mandela).
L’interesse finalmente è cresciuto verso questa triste situazione, ma è passato quasi un mese da quando il gruppo islamico Boko Haram fece irruzione in una scuola a Chibok e prelevò più di duecento ragazze. L’evento è triste ma non è l’unico, da anni esiste questa tradizione da parte degli estremisti, anche con bambini piccoli, addestrati a diventare bambini-soldato. Adesso potrebbe essere troppo tardi per lanciare appelli, secondo alcune ipotesi le ragazze sono state isolate in piccoli gruppi, per rendere ancora più difficile il totale ritrovamento. Non è da escludere che alcune ragazze siano già state vendute nel mercato nero della schivitù, come ci informava un leader di Boko Haram, Abubakar Shekau, che tramite un video confermava le tristi sorti delle ragazze, incontro al destino di schiave del sesso.
La speranza è che gli appelli non diventino vetrine pubblicitarie di belle parole, lo stesso se lo augura la vedova di Mandela, Graca Machel che attacca la comunità internazionale: “Se il mondo può mobilitare tutti i mezzi possibili per cercare un aereo con 239 persone a bordo – scrive in una lettera rivolta ai genitori – può anche mobilitare tutti i mezzi per trovare le vostre ragazze, non meritano nulla di meno”. Bene la solidarietà, importante l’interesse, ma servono fatti concreti. Io vorrei ricordare che molto recentemente, un altro gruppo estremista africano, il Seleka, si sono impossesati di una nuova zona nella Repubblia Centrafricana dove mirano a fondare un nuovo stato estremista, con a capo il loro generale Joseph Zoundeko.
Mentre intanto Amnesty International dice di essere in possesso di “prove schiaccianti”, dove l’esercito nigeriano era stato avvertito almeno quattro ore prima del blitz nella scuola di Chibok ma non ha fatto nulla per impedirlo.
Roma, 11 maggio
Nigeria, Boko Haram : nuovi attacchi mietono 54 vittime - NewsGO | NewsGO
28 Maggio 2014 @ 17:04
[…] dove le ragazze sono obbligate a convertirsi all’islam. La vicenda delle studentesse rapite, può essere riletta in diversi articoli scritti in precedenza. L’ultima notizia legata a questa storia, è l’annuncio della localizzazione, da parte […]