Diminuiscono sempre di più i laureati in Italia. Secondo il Cineca (Consorzio interuniversitario per la gestione del centro di calcolo elettronico dell’Italia Nord-orientale) nell’ultimo anno ci sono stati 18 mila laureati triennali in meno, 34 mila complessivi. Il settore più colpito è quello medico, con un 13 per cento in meno, mente quello scientifico fa registrare solo, si fa per dire, l’ 8 per cento. Grave il dato per cui 18 mila laureati triennali in meno 12 mila sono donne.
L’Italia, che con i suoi 22.4 per cento di giovani laureati era già in coda alla classifica delle 28 nazioni europee, ora sta perdendo sempre più terreno. Mantengono dati alti la Francia con un 44 per cento di laureati e la Gran Bretagna con un eccellente 47 per cento. Da anni gli studenti italiano chiedono di cancellare il numero chiuso e di intervenire sul diritto allo studio. Ma le riforme vanno a rilento. E la “strategia Europa 2020” che mira a una “economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale” sembra molto lontana.
Roma, 14 maggio