Ottavio Bottecchia è stato un ciclista, i suoi meriti sportivi sono un piccolo orgoglio italiano. Il 3 giugno 1927, viene trovato agonizzante lungo una strada, morirà qualche giorno dopo, ma ancora oggi la sua morte resta un giallo.
Ottavio Bottecchia nasce il 1° agosto 1894, forse durante la Prima Guerra Mondiale, sviluppa la sua passione per il ciclismo e la corse, infatti, durante il conflitto lui era un Bersagliere ciclista.
Dopo la Guerra si avvicinò alle corse dilettantistiche, diventò un professionista all’età di 27 anni. Prima del ciclismo Bottecchia lavorava nell’edilizia, per questo era soprannominato il Muratore del Friuli.
Il suo talento esplose nel 1924, quando partecipò al Tour de France. Bottecchia diventerà l’eroe di Francia, vincerà le competizioni del ’24 e del ’25. È stato il primo italiano a vincere il Tour de France. Ha stabilito il primato di aver portato la maglia gialla del Tour dal primo all’ultimo giro, un dominio record.
I soldi vinti in Francia gli permisero di aprire una ditta che costruiva biciclette nel 1926.
Il 3 giugno 1927 fu trovato agonizzante lungo la strada di Peonis, a Trasaghis. Dopo dodici giorni morì. Le indagini si conclusero rapidamente, dichiarando morte accidentale. La pista più credibile è quella di omicidio per motivi politici, infatti, Bottecchia era iscritto ai Fasci Italiani di combattimento, come affermò il parroco Dante Nigris, il ciclista fu ucciso in un agguato politico.
Successivamente si fecero avanti altre ipotesi, derivanti da due confessioni. La prima fu di un contadino che disse di averlo ucciso perché stava rubando dell’uva. La seconda fu di un emigrato negli Stati Uniti, che disse di averlo ucciso per motivi legati al racket delle scommesse. Queste due ipotesi sono discordanti tra loro, e anche abbastanza discutibili, Bottecchia è stato un umile muratore, un Bersagliere premiato con la medaglia al Valore, un campione dello sport e un imprenditore che ha investito i soldi guadagnati in vita. Sembra poco credibile che improvvisamente sia diventato un ladro di galline o un accanito giocatore d’azzardo, pagando con la vita un debito di gioco, ricordiamo che il marchio Bottecchia nella costruzione di biciclette ha continuato a prosperare anche dopo la sua morte.
Queste confessioni poco credibili sembrano un depistaggio. La morte di Bottecchia potrebbe essere riconducibile ad un agguato politico, forse dovuta ad una banale lite o discussione. Il giallo resta.
Roma, 3 giugno.