Jean-Bedel Bokassa, è stato un tiranno spietato, ricordato per le sue follie e il suo riluttante cannibalismo.
Dopo aver militato nell’esercito francese, salìe al potere nel 1966, diventando dittatore della Repubblica Centrafricana tramite un colpo di stato.
Di orientamento politico confuso, pendeva a seconda della convenienza. Inizialmente marxista, si convertì all’islamismo per favorire i contatti con il leader libico Muammar al-Gheddafi, successivamente si convertì al cristianesimo.
Godeva ad elevare la sua immagine, nel 1977 ordinò la sua incoronazione, arrivò nel luogo prescelto a bordo di una carrozza trainata da otto cavalli bianchi, scortato da guardie in divisa napoleonica, ad attenderlo un trono dorato e una corona tempestata di diamanti. Per festeggiare la cerimonia gli invitati ebbero a disposizione 24.000 bottiglie di champagne. La cerimonia costò 30 milioni di dollari, prontamente prestati dalla Francia. Il tiranno era molto amico del presidente francese Valery Giscard d’Estaing, tra i due c’erano allegri scambi, Bokassa concedeva libera caccia nei suoi territori in cambio di donne compiacenti. Bokassa fornì alla Francia anche l’uranio necessario per il loro programma nucleare.
Se la Repubblica Centrafricana era sottomessa al terrore e alle torture, al mondo poco importava, infatti, in molti dall’estero potevano concludere vantaggiosi affari nel campo dei diamanti. La Spagna si aggiudicò l’esclusiva di sterminare 5000 elefanti all’anno per arricchirsi d’avorio, in cambio Bokassa intascava il 33 % degli utili.
Nel 1978 il terrore dilagò. Bokassa tornò da un viaggio in Cina, e rimase impressionato dalla mancanza di libertà imposta ai studenti cinesi, voleva importare anche lui quel modello. Ispirandosi al sistema cinese, obbligò i studenti ad indossare un’unica divisa, questi rifiutarono andando incontro alla morte. Centinaia di studenti furono uccisi e i pezzi dei loro corpi finirono nei congelatori delle ville di Bokassa. Il tiranno praticava il cannibalismo, la macabra scoperta fu rivelata quando l’ex amico Giscard d’Estaing, decise di rimuoverlo dal potere, esiliandolo in Costa d’Avorio.
Il 12 giugno 1987 fu condannato a morte, ma la pena venne mitigata all’ergastolo nel 1988. Qualcuno pensò di premiare la sua condotta di vita, e gli fu concessa un’amnistia nel 1993, così morì libero nel 1996.
Roma, 12 giugno.