Roma, 3 ottobre 2014 – Lunedì sera Djordjevic si è sbloccato contro il Palermo segnando ben tre gol, che lui ha atteso con pazienza, sicuro del fatto che lavorando bene sarebbe arrivata la gioia della prima rete in Serie A: “E’ stata sicuramente la miglior partita della mia carriera, mi è riuscito tutto. Erano cinque giornate che aspettavo il gol, ma non posso certo lamentarmi, è stata la ciliegina sulla torta perché questa tripletta è arrivata il giorno dopo il mio compleanno, è stato tutto perfetto. Ciò che ho vissuto a Palermo non potevo immaginarlo neanche nel migliore dei sogni. Onestamente non ero sotto pressione, ma gli attaccanti hanno bisogno di gol. Ho cercato di farmi trovare pronto, sapevo che prima o poi avrei raggiunto il mio obiettivo. Già a Genova ero andato bene, avevo avuto due-tre occasioni, ma mi ero fermato sulla traversa. Poi anche con l’Udinese ero andato bene, ma non mi aspettavo una prestazione del genere, sono sorpreso anche io. In Francia conta più l’aspetto fisico e meno la tattica, in Italia invece gli allenatori muovono i giocatori come pedine sulla scacchiera. Tuttavia sapevo già cosa aspettarmi, ho parlato con qualche giocatore che aveva militato nel campionato italiano. Basta mi ha aiutato molto, mi sento come se fossi qui da anni. Cerco di portare la mia esperienza, questo è un grande club e Roma è una città eccezionale in cui vivere. Ci sono grandi aspettative da parte dei tifosi, loro vorrebbero che noi fossimo allo stesso livello della Roma, ma questo è un compito arduo, loro sono più forti finanziariamente. Noi siamo una buona squadra, l’obiettivo è quello di tornare in Europa, classificarci almeno tra le prime cinque”.
Tra pochi giorni il confronto tra Serbia – Albania, Djordjevic e Basta contro Cana e Berisha: “ Quando giochi in Nazionale non dobbiamo sentire pressione. Siamo una grande squadra, pochi in Europa possono vantare la nostra qualità. Dobbiamo essere uniti, non prendo neanche in considerazione la possibilità di non qualificarci per il prossimo europeo (che si giocherà proprio in Francia, ndr). La partita con l’Albania? Abbiamo già iniziato a pensarci, anche all’interno dello spogliatoio. Il calcio è anche questo, serbi e albanesi seduti allo tavolo. Fuori dal campo siamo amici, ma nel rettangolo verde nessuno sconto”.