Roma, 15 novembre- Le elezioni regionali del 2010 in Piemonte fecero alzare molte polemiche sulla regolarità delle firme raccolte dall’attuale governatore Cota, il quale liquidò la questione come “invidia per la sua vittoria. Oggi però la Cassazione ha definito più che fondate quelle accuse, confermando la condanna a 2 anni e 8 mesi a Giovine per firme false.
Giovine nel 2010 raccolse le firme per la lista civica “pensionati per Cota“, raccogliendo circa 27 mila nomi a favore del governatore. Subito dopo le elezioni scattarono le denunce e i controlli della Procura di Torino, che accusò il consigliere (oggi sospeso). Il team difensivo però ha sempre sostenuto l’incompetenza territoriale della corte d’appello di Torino e, in risposta alla Cassazione, l’avvenuta prescrizione del reato elettorale contestato. Al momento però le richieste della difesa non sono state accolte e a Giovine sono stati confermati i due anni e otto mesi. Ci vorrà un mese perchè la sentenza venga depositata e quindi per sapere con chiarezza le ragioni, intanto si pensa al da fare sulla giunta regionale di Cota. Sarà il Tar del Piemonte a decidere in merito all’annullamento o no delle elezioni regionali del 2010. Cota, sentito in proposito delle firme false, ha totalmente respinto l’idea di sue possibili dimissioni.